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Cetteo Di Mascio, oggi tecnico della Primavera dell’Ascoli, è stato lo storico capo del settore giovanile del Pescara, l’uomo che nel 2005 decise di puntare forte su Roberto Inglese che all'epoca giocava nella Virtus Vasto.
Di Mascio, cosa la colpì di Inglese più di dieci anni fa?
"Lo vedevo esattamente come è oggi, e non mi sono sbagliato. Un centravanti atipico, nel senso che è la sintesi di qualità diverse: ha un’ottima fisicità ma non è un ariete come Pellé; non è un centravanti boa che difende la palla, né uno alla Montella. E’ invece un giocatore che fa tutto, che attacca la profondità, che calcia a rete con entrambi i piedi, che sa coordinarsi bene. Un centravanti moderno, versatile, che sa muoversi con un’altra punta e anche con il trequartista".
Con lei Inglese ha giocato in una grande Primavera a Pescara... "Io lo feci esordire nelle semifinali di Coppa Italia contro l’Inter di Balotelli. In quel gruppo c’erano Verratti, e sapete dove è arrivato, ma anche Capuano del Cagliari, Martella del Crotone, Del Pinto del Benevento, tutti ragazzi approdati in A dal basso come lui. Roberto nel settore giovanile ha sempre giocato con un anno d’anticipo sulla categoria".
Come si inserirà Inglese nel 4-3-3 di Sarri?
"Bene, perché lui è un giocatore per tutte le soluzioni tattiche: ha versatilità e disponibilità sul piano mentale, ha una cultura del lavoro. E Sarri è un maestro: si troveranno bene insieme. Roberto è uno che può anche andare sull’esterno, perché è agile e perché poi Sarri non chiede necessariamente alle punte di fare la fascia e rientrare. E’ l’uomo giusto".
REDAZIONE
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