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Il centrocampo azzurro ai raggi X: tre le delusioni, un “soldato” imprescindibile e poi c’è Piotr…

Gerardo Di Lorenzo

Deludono Fabian, Lobotka ed Elmas. Demme risponde sempre presente

Eppure si era detto, era cosa nota che il Napoli palesasse evidenti difficoltà in un centrocampo che non riesce ed essere il giusto collante tra i reparti. Troppo spesso si finisce per puntare il dito contro la difesa, oppure si rimproverano le punte di non rientrare o di farlo lentamente, mentre nella realtà dei fatti il problema principale parte proprio dal centro del campo. In fase difensiva, i mediani partenopei restano posizionati distanti dai difensori, lasciando quindi spazio tra le linee che diventa terreno fertile per gli avversari.

Insomma, la schermatura della difesa lascia a desiderare e il tutto si aggrava quando viene a mancare un difensore bravo nelle uscite come Koulibaly. In fase propositiva, invece, è frequente la mancanza di filtro, con il reparto centrale che non accompagna in maniera corretta il reparto offensivo, lasciandolo di sovente in inferiorità numerica. In fondo è noto che il gioco nasce e si sviluppa a centrocampo ed il Napoli sembra non avere gli interpreti giusti a copertura dell’intero reparto.

Fabian sotto le aspettative

Passiamo agli uomini. E’ duro ammetterlo ma Fabian Ruiz è ben al di sotto delle aspettative. Un calciatore involuto, dalla classe ormai appannata, che a tratti sembra giocare con approssimazione e con noia. Fermo in poche zolle di terreno, difficilmente si spinge a supporto dei reparti. Forse un problema tattico, forse le sirene di mercato, ma da un calciatore come lui, sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa in più. Spento, senza spirito di iniziativa. Ad oggi bocciato!

Diego Demme, il piccolo lottatore, partita dopo partita sta dimostrando di saper rispondere presente. Non è un talento in grado di fare la differenza, tuttavia in questo Napoli fa la sua figura considerando la concorrenza. Non è un giocatore che ama il rischio, ma ha un buon senso della posizione. Non è un giocatore estremamente propositivo, ma gioca facile e quello che fa non lo sbaglia. Indispensabile in questa rosa. Promosso!

Tiemoué Bakayoko ha personalità da vendere in una squadra che pecca proprio di personalità. Deciso negli interventi, quasi mai perde un contrasto; lotta e si dimena anche per coprire le falle lasciate dal suo illustre collega spagnolo. Unico limite è l’assenza o quasi di passaggi filtranti. Imprescindibile. Promosso!

Imprescindibile!

Stanislav Lobotka è ancora un oggetto misterioso. Uno come Alessandro Renica, che di calcio almeno un pochino ne mastica, lo ha definito un fantasma. Avulso dal gioco, quasi mai fa la cosa giusta col pallone tra i piedi, lasciando praterie per le ripartenze degli avversari e in affanno nei contrasti. Non convince. Bocciato.

Eljif Elmas merita di essere scoperto. Frequentemente utilizzato fuori ruolo, ha difficoltà a mostrare le sue qualità che pur ci sono e a tratti sono emerse. Ha corsa e piede, anche se troppo frettoloso. Corre, prova il tiro ma non di rado si eclissa. Rimandato!

Piotr Zielinski è un talento naturale con ampi margini di crescita. Calciatore discontinuo che quando è in giornata diventa inarrestabile e in quelle negative fa comunque il suo dovere recuperando palloni, proponendosi. Promosso! Migliorato anche in fase di non possesso, con un piede destro come pochi, è diventato un perno di questa squadra. Fiore all’occhiello del Napoli. Promosso!

In sintesi gli azzurri non hanno un centrocampo di altissimo livello, tra calciatori con limiti oggettivi ed altri con potenzialità del tutto inespresse. Manca chi inventa e chi accelera, c’è carenza di idee che si perdono in lunghe e sterili trame di passaggi. Tutto questo fa del gioco del Napoli, un gioco lento e prevedibile.