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Castelvolturno si svuota ma Sarri lavora su due pedine importanti

Redazione

Il Napoli è tornato ieri in campo a Castelvolturno. Semivuoto per la verità il centro tecnico, privo di ben dodici nazionali (inizialmente erano 13 per la pre-convocazione di Ounas, rimasto poi a disposizione di Sarri), anche se solo...

Il Napoli è tornato ieri in campo a Castelvolturno. Semivuoto per la verità il centro tecnico, privo di ben dodici nazionali (inizialmente erano 13 per la pre-convocazione di Ounas, rimasto poi a disposizione di Sarri), anche se solo Marko Rog, Kalidou Koulibaly, Lorenzo Insigne e Jorginho sono attesi da gare ufficiali. Sarri anche dopo la gara col Chievo, non nascondendo la poca brillantezza della squadra per i tanti impegni, ha sottolineato la difficoltà di gestire la condizione della squadra (che per gran parte tornerà a pochi giorni dalla sfida al Milan) ma i giocatori più utilizzati stavolta dovrebbe tornare comunque in condizioni migliori, con i Ct che nelle varie amichevoli dovrebbero gestirli ed alternare tutti i giocatori a disposizione.

La sosta però sarà utile a Sarri non solo per smaltire le scorie dell'ultimo tour de force, ma per lavorare anche con alcuni giocatori che potrebbero diventare determinanti. Una decina di giorni di lavoro a Castelvolturno saranno molto utili ad esempio a Mario Rui. L'incredibile inizio di stagione di Ghoulam gli ha impedito di trovare spazio e ritmo gara, ma poi l'infortunio dell'algerino gli ha dato improvvisamente la ribalta.

Un'ora di gioco contro il Chievo, facendo intravedere buone qualità in fase propositiva, ma anche che è ancora indietro di condizione. Dopo la sosta dovrebbero vedersi ulteriori progressi, come quelli che Sarri si attende da Adam Ounas, rimasto a Castelvolturno proprio per continuare il suo processo di crescita. Arrivato come vice-Callejon, Sarri lo preferisce nell'ultimo periodo a Giaccherini anche per subentrare a sinistra ma queste due settimane serviranno anche per testarlo da falso nove in alternativa a Mertens. Gennaio è lontano e Sarri è consapevole che per arrivarci senza perdere terreno servirà la crescita di tante seconde linee. Tmw.