Sulle nazionali: "La pausa per le nazionali non sono incubo, però dovremmo sempre riposarci e si sta sempre sull’attenti. Perché domenica finiamo e ci sono altri impegni per le nazionali e l’anno scorso Olivera ha avuto dei problemi. Certo l’ultima sosta abbiamo avuto la sfortuna di dover recuperare Raspadori da un problema abbastanza serio, Osimhen che è tornato infortunato dalla trasferta con la Nigeria e Simeone che si è fatto male con il Lecce. Noi collaboriamo con gli staff medici di tutte le nazionali, ma con alcuni c’è poco dialogo e a volte non ci sono notizie, però i ragazzi sono molto precisi".
Sul recupero di Lozano e la maschera di Osimhen: "Il recupero di Lozano sta andando bene, lui ha avuto un infortunio simile a quello di Demme in Trentino e di Olivera, ma forse era meno grave il suo. Abbiamo deciso per una terapia conservativa, e per i ritiri sarà a disposizione. Osimhen potrebbe giocare senza maschera ma il ragazzo preferisce continuare a giocare con questa perché si sente più sicuro e in alcune circostanze lo ha protetto da alcuni colpi".
Sulle vacanze dei giocatori e il ritiro: "La prima settimana di vacanza i giocatori vengono lasciati liberi, poi hanno un programma di allenamento preparati da Sinatti, poi ci sono dei nostri suggerimenti e un piano nutrizionale in modo tale da riuscire a tornare bene ad allenarsi senza essere disabituati. La continuità che ti dà una preparazione estiva e di fare le amichevoli senza troppe trasferte e la possibilità di fare il ritiro in due blocchi si può riempire il serbatoio al meglio dosando anche i carichi di lavoro per arrivare al meglio all’inizio del campionato".
Sulle fasciature di Anguissa e Kim: "Anguissa gioca con la fascia alla mano perché un anno e mezzo fa ebbe un trauma con microfrattura in nazionale e gioca con questa fascia che gli permette di dargli maggior stabilità come anche per Kim. Una protezione soprattutto per quando cadono perché non essendo portieri non utilizzano le mani".
Sul dialogo con i giocatori: "Tutti i giocatori a questo livello tutti vogliono capire soprattutto per gli infortuni muscolari il danno. Soprattutto i più grandi vogliono capre di più sulle loro problematiche, poi bisogna sapere che tutti i calciatori hanno dei fastidi che l’atleta più giovani lasciano passare mentre i più maturi cercano di saperne di più come successo l’anno scorso con Di Lorenzo che fu molto partecipe quando ebbe un grave problema al ginocchio. Con loro visualizziamo le immagini degli esami, capiamo insieme come affrontare al meglio il recupero e questo è molto importante per noi".
Sul periodo del Covid: "Lavorare durante il Covid è stato quasi un incubo. Noi per tornare a giocare sia nel 2020 che nelle stagioni successive avevamo un protocollo molto difficile. Facevamo i tamponi molecolari ogni due giorni, poi in caso di positivi c’erano quelli effettuati anche di notte e ciò ricadeva anche sulla preparazione delle sfide. Ora mi prendono in giro perché in quel periodo i giorni dei tamponi non si poteva parlare ma staff, giocatori e tecnici hanno collaborato alla grande. Poi c’è da dire che forse siamo l’unico club in cui tutti i componenti sono vaccinati".
Sul nuovo allenatore: "A noi staff medico cambia poco la nazionalità del tecnico. La metodologia di lavoro può cambiare anche tra due tecnici italiani. Sta a noi interfacciarsi in un determinato modo con chi arriva. Sicuramente ci sarà una prima fase di adattamento e di scambio di reciproche abitudini e poi si entrerà nel regime. Non so chi potrebbe essere il nuovo tecnico, quando fanno le visite i nuovi giocatori lo so la sera prima".
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