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Uno stralcio verità su Hamsik e Mertens tratto da Il Mattino, e su Ancelotti
Lo chiamava Carletto anche a Parma?
«Sì, perché quando l’ho conosciuto era alle prime armi come allenatore e mi piaceva rivolgermi a lui in questo modo. D’altronde, non bada alla forma ma alla sostanza. A un giocatore dà sempre l’impressione di essere uno di famiglia, quasi un fratello, ma questo fino a quando quello fa quello che vuole lui. Altrimenti sa bene come farsi rispettare. Quando ci disse che sarebbe andato al Milan, in tanti piansero nello spogliatoio».
Lo ha sentito in questi giorni?
«Gli ho messo a disposizione la mia casa. Ho detto che se ha bisogno le chiavi sono lì. Ma ho visto che si è sistemato a dovere e pure che è guidato bene nella scelta dei ristoranti della città e della provincia. Ci sentiamo via Instagram e mi pare che sia davvero certo di poter far bene a Napoli».
Sorpreso dal suo rapido ambientamento?
«Macché. Carletto si troverebbe bene ovunque, figurarsi in una città magnifica come la nostra e con la nostra ospitalità».
Ma lei voleva portargli via Hamsik?
«Mai, neppure pensato».
E Mertens?
«Falso anche quello. Io i giocatori del Napoli non li prenderei per principio».
Il Napoli può soffiare lo scudetto alla Juve? «Con continuità, con fortuna, senza patire infortuni importanti come quelli di Ghoulam o Milik, si può fare». Il Mattino.
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