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Cannavaro: “Il Napoli è in crescita. Cajuste una sorpresa. Credo nello scudetto”

Sara Ghezzi

Il capitano dell'Italia campione del Mondo 2006 ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport in vista della gara degli azzurri a Berlino dove trionfò quel 9 luglio di 17 anni fa

Il Napoli domani giocherà nell'Olympiastadion, un luogo che riporta a dolci ricordi a tutti i tifosi italiani. Infatti, è lì che nel 2006 Fabio Cannavaro ha alzato al cielo la coppa dei Campioni del Mondo. L'ex difensore ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sportin cui ha ricordato quei momenti, ma anche parlato degli azzurri, con il sogno scudetto che non è tramontato nonostante un inizio difficile. A seguire le sue parole.

Cannavaro: "Il Napoli è in crescita. Cajuste una sorpresa. Credo nello scudetto"

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Cannavaro ma lei c’è più tornato all’Olympiastadion?

«Ero a Berlino due mesi fa e sono andato. Solo che c’erano dei lavori per cui avrei dovuto attendere qualche ora prima di poter entrare. Mi sono tenuto i miei ricordi».

Qualche flash?

«Il tavolino di plastica traballante sul quale mi sostenevano i compagni per alzare la Coppa. La maestosità di uno stadio in cui avverti il senso della storia, pensi a cosa fece Jesse Owens nelle Olimpiadi del 1936. Imponente anche la scala che dallo spogliatoio porta in campo».

Domani Kvaratskhelia e compagni potranno avvertire una sorta di sindrome da Olympiastadion?

«No. Perché quello non è lo stadio dell’Union, non è per loro un vero impianto di casa. E poi perché c’è una notevole differenza di valori in campo. I tedeschi vengono da otto sconfitte, il Napoli – rispettando l’avversario – deve vincere il doppio scontro diretto per ipotecare il passaggio agli ottavi di Champions. È troppo importante un successo per ritrovare autostima e rilanciarsi anche in campionato».


Com’è andata a Verona?

«In ripresa, dopo la prestazione deficitaria contro la Fiorentina. Si vede che il potenziale della squadra è notevole e quando mette sotto l’avversario riesce a imporsi. Deve continuare così».

Cosa le è piaciuto di più?

«Cajuste, ha buone qualità fisiche e tecniche, l’unico che ha sfruttato il lavoro di Raspadori».

Perplesso su Jack centravanti?

«No, ma parliamo del classico “falso nove” che serve per favorire gli inserimenti. Ma a parte Cajuste il Napoli ha giocatori che per caratteristiche preferiscono la palla sui piedi».

Si aspetta di vedere Simeone titolare a Berlino?

«Lo ha detto Garcia stesso che vuole alternarli, anche per non dare punti di riferimento agli avversari. L’argentino poi ha una fame contagiosa anche per i compagni. Faranno bene entrambi».

Cosa c’è da migliorare?

«La fase difensiva. Questa squadra è abituata a recuperare alta la palla e ancora ha numeri importanti nella riconquista. Però non lo fa con costanza e ferocia e calando il pressing e abbassando il baricentro va in difficoltà. Insomma questi giocatori, per gli insegnamenti che hanno avuto, non sanno stare... a casa loro».

E di Natan che idea si è fatto?

«Ha iniziato un po’ bloccato, ora ha acquisito sicurezza. Però dipende dai movimenti di squadra».

La sorpresa degli azzurri?

«Spero Lindstrom. Può dare qualità ulteriore alla squadra».

Il Napoli è ancora in corsa per lo scudetto?

«Secondo me sì. L’organico resta molto forte».


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