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Paolo Cannavaro: “Troppe critiche dopo l’Inter. Mertens? Altro che falso nove…”

Mattia Fele

Le parole di Paolo Cannavaro, intervistato da Il Mattino quest'oggi

Paolo Cannavaro, noto ex capitano del Napoli dell'era Mazzarri, ha rilasciato una lunga intervista sulle colonne de Il Mattino. Paolo ha parlato di Dries Mertens, capocannoniere della storia del Napoli e grande protagonista dell'ultima gara al Maradona contro la Lazio di Sarri.

Cannavaro: "Mertens? Non mi pare così falso come numero nove..."

 

 

Di seguito un estratto della lunga intervista di Paolo Cannavaro a Il Mattino:

Sul Sassuolo

"Meno male che si gioca in casa del Sassuolo, perché in questo momento quando giocano in trasferta sembrano una macchina da guerra".

Su Insigne

"Insigne sta facendo una grande stagione e poi sono contento che, sia pure faticosamente, sulla questione del rinnovo del contratto che pure deve avere un peso nei suoi pensieri, ha scelto la strada della riservatezza. Certo, qualche parola scappa ma poi mi pare che il suo migliore alleato sia Luciano Spalletti che disinnesca tutti gli ordigni che di tanto in tanto minacciano la serenità della squadra".

Sul primo posto

"Inter, Milan e Atalanta sono con il Napoli le quattro che lotteranno fino alla fine per lo scudetto. In questa stagione non c'è un ammazza-campionato e questo significa che ci sarà una bella volata. In cui l'ambiente di Napoli ha bisogno di capire più degli altri un passaggio chiave: che non si vince a punteggio pieno. Sembra una battuta, ma non è possibile vedere queste tragedie ogni volta che c'è una frenata della squadra. Vero, tutto il mondo è paese, non è che altrove non avvenga lo stesso. Ma come tutte le volate, basta arrivare un punto avanti agli altri. Non è una corsa a conquistare 100 punti. Anche perché non conosco squadre che hanno vinto titoli vincendo tutte le partite".

Sulle critiche post-Inter

"Poco costruttive. Un conto sono le analisi, un conto i giudizi. Così come c'è troppo entusiasmo per il 4-0 alla Lazio: con il Sassuolo è un altro test importante, ma non è una catastrofe se non dovesse riuscire a vincere".

Su Dries

"Non sono mai stato preoccupato dall'infortunio di Osimhen. Francamente non so quante in Europa possano permettersi di avere uno come lui in panchina. Dicono falso nove ma tanto falso non mi pare che lo sia, visto i gol che fa. Una grande squadra sa giocare per il suo centravanti e viceversa".

Sul suo addio a Napoli

"Lì per lì ce l'ho avuta con lui (Benitez, ndr). Ma poi ho capito: era finito un ciclo, fai fatica ad ammettere che è il momento giusto per lasciare la squadra del tuo cuore e della tua vita, ma la mia non fu l'unica partenza: il Napoli si stava rigenerando, stava cambiando tutto. Dovevo andare via anche io, era la cosa più giusta. Per il Napoli e per me".