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BARCELONA, SPAIN - AUGUST 08: Mario Rui of SSC Napoli battles for possession with Lionel Messi of Barcelona during the UEFA Champions League round of 16 second leg match between FC Barcelona and SSC Napoli at Camp Nou on August 08, 2020 in Barcelona, Spain. (Photo by David Ramos/Getty Images)
Emanuele Calaiò, storico ex attaccante del Napoli protagonista nella risalita azzurra fino in Serie A, è intervenuto oggi ai microfoni di Tmw Radio. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di CalcioNapoli1926.it:
"Rammarico Napoli? Penso abbia dato tutto a Barcellona, non può rimproverarsi niente. Ogni partita è a sé: col Napoli il Barcellona era in palla, Messi in formissima e ha fatto la differenza. Anche quella sera non hanno mostrato un grande gioco di squadra, e la sconfitta col Bayern non giustifica la brutta figura. Per me i tedeschi vinceranno la Champions, ma un successo con tanto margine mi sembra davvero incredibile".
La soddisfazione di riportare il Parma in A:
"Doppia. Sono riuscito a fare la stessa cosa che successe anche a Napoli, e in due ere diverse. A Napoli avevo 23 anni, a Parma 35. Entrambe sono state due cavalcate stupende, ambienti che mi hanno fatto crescere tanto. Sono contento, rifarei tutto senza sentimento".
"Quando ho lasciato un po' di rammarico c'era, ma so che c'è un inizio e una fine. L'età avanza, gli acciacchi ci sono e quando intravedi che la società punta più sui giovani e la fiducia scarseggia, ecco che arriva il momento di defilarsi e smettere. Poi mi hanno subito offerto un ruolo importante e sono contento di farlo: bisogna puntare sui ragazzi, sia in Serie A che in B. Per diventare direttore sportivo o dirigente tecnico un domani, devo partire da una buona scuola oggi e le giovanili lo sono. Dico sempre che in Campania ci sono talenti incredibili, basta dargli fiducia e investire un po' di più sulle strutture, sui convitti. Se i genitori sanno che un ragazzo sta bene a giocare lì, ce lo mandano. Abbiamo tre piazze come Napoli, Salerno e Benevento: dobbiamo investire di più sui giovani".
"Palermo? Ho sempre voluto fare un anno nella squadra della mia città, purtroppo non ci sono mai riuscito. La mattina stessa che firmai col Napoli mi chiamò Zamparini, ma ormai avevo già dato la mia parola. So poi quanto sia dura per un palermitano giocare a Palermo. Alla fine non è stata proprio una mia scelta... Molti tifosi mi dicono che ho tradito, andando a giocare anche a Catania, ma molti tifosi non sanno bene come stanno le cose".
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