Fuochi d'artificio indigesti per i tifosi del Cagliari, ci pensa Osimhen a raddrizzare una partita letteralmente dominata dai padroni di casa. Piccola nota di colore: quando mancano pochi minuti al fischio finale, il pubblico di casa, che forse sente già sua la vittoria, fa esplodere fuochi d'artificio nel cielo del capoluogo sardo. Non era affatto una metafora quella in apertura di pezzo. Fuochi indigesti, fuochi che hanno chiamato il pari del nigeriano del Napoli.
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Fuochi d’artificio indigesti per i tifosi sardi (anche il Napoli ha poco da festeggiare)
Cagliari Napoli, la cronaca del match della Sardegna Arena
Veniamo adesso alla cronaca del match. Primo tempo ad alto voltaggio tra Cagliari e Napoli. Gli azzurri, più che incerottati (a quanto pare l'emergenza infortuni è totale, sempiterna, senza vie d'uscita), malgrado l'ampio divario in classifica non riescono a mettere sotto i padroni di casa. I ragazzi di Mazzarri scendono in campo con grande grinta, ci mettono cuore e intensità. Il Napoli, dobbiamo ammetterlo senza troppi giri di parole, fatica e non poco. Sul fronte partenopeo si registrano solo un paio di occasioni, neanche troppo convinte.
Cagliari Napoli, la cronaca della partita
La prima porta la firma di Giovanni Di Lorenzo (che poi uscirà per una botta rimediata alla testa). Il terzino azzurro tira di prima intenzione e costringe Cragno a rifugiarsi in corner. Qualche minuto più tardi Mario Rui prende palla sull'out di sinistra, calcia in porta e, ancora una volta, obbliga l'ex estremo difensore del Benevento agli straordinari. Da segnalare una percentuale di possesso palla in totale controtendenza, visto che dopo 45 minuti di gioco sono proprio i rossoblù a controllare la contesa (il dato, in dettaglio, dice 54 Cagliari, 46 Napoli). Il Cagliari sfiora il gol con Joao Pedro che non sfrutta come dovrebbe un'incertezza di Koulibaly in fase di impostazione.
Nella ripresa è del Cagliari la prima occasione, con Deiola che si divora il gol a tu per tu con Ospina. Dieci minuti dopo aver flirtato con il vantaggio, i rossoblù centrano il bersaglio grosso. Ed era francamente nell'aria. Siamo al minuto 58 quando Pereiro tira a giro dall'out di sinistra. Per la verità la conclusione è telefonata, ecco perché la papera di Ospina ha del clamoroso. Il portiere colombiano liscia la palla che si insacca inesorabilmente alle sue spalle. La Sardegna Arena è una bolgia.
La riscossa di Osimhen
Passano due minuti quando il Cagliari si divora il gol del raddoppio. Deiola, lasciato completamente solo nel cuore dell'area azzurra, centra in pieno Ospina, che poi salva prodigiosamente anche su Marin. Il Napoli è sotto shock. Spalletti getta nella mischia Osimhen, Fabian e Ounas, ma il copione non cambia fino al minuto 87 quando, dal nulla, Osimhen la butta dentro di testa sovrastando il marcatore diretto (delizioso il cross di Mario Rui). Finisce così. Il Napoli fallisce un'occasione ghiottissima. A distanza di quasi un anno, dopo gli spettri di Napoli-Verona , gli azzurri vengono meno ancora una volta al momento decisivo. Ma c'è l'alibi della tante assenze. Per come s'era messa la gara il pari è più che giusto.
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