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Giuseppe Bruscolotti, storico capitano del Napoli, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Repubblica, soffermandosi su Marek Hamsik, il quale domenica contro la Roma lo raggiungerà a quota 511 presenze con la maglia azzurra, record assoluto che resiste dal 1988, quando 'palo 'e fierro' abbandonò il calcio giocato. Ecco quanto evidenziato:
"Sono un po' dispiaciuto sì, ma fa parte del calcio. Comunque il mio record col Napoli non è paragonabile a quello di Hamsik. Io ho giocato 16 anni col Napoli, lui solo 12. Non abbiamo disputato gli stessi campionati. La serie A ai miei tempi era a 16 squadre e non c'erano i gironi di Champions, quindi c'erano meno partite. Le mie hanno un peso diverso".
Sull'attaccamento alla maglia:"Hamsik prima dice che può andare in Cina e poi ritorna sui suoi passi: non mi è piaciuto questo atteggiamento. L’attaccamento è un altro discorso diverso. Io ho fatto tutto per il Napoli. Ho rischiato la vita per questa maglia che continuo a sentire mia. Sono sceso in campo quando non ero ancora guarito da un'epatite virale e ho messo la testa sul pallone con l'avversario che stava calciando. Il mio amore per l’azzurro durerà per sempre".
Sui rapporti con il Napoli:"Premierei Hamsik, ma al momento non ho rapporti con l’attuale società dopo le polemiche per la festa del trentennale del primo scudetto".
Su Insigne:"È il leader della squadra. Tra l’altro nel nuovo ruolo si trova benissimo, ha le caratteristiche per far bene da attaccante centrale. E poi ha il carattere per diventare il capitano del Napoli. Insigne ha temperamento, è un trascinatore. Quando c'è da discutere con gli avversari, non si tira indietro. Sono segnali".
Sulla maglia numero 10:"Sinceramente lascerei stare la maglia di Diego. Potrebbe essere un'arma a doppio taglio e un peso eccessivo per Insigne. Forse è meglio che giochi con la sua 24. È più tranquillo".
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