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Santacroce: “A Napoli andavo forte, poi tanta sfortuna. Messi è il mio rimpianto”
Fabiano Santacroce, doppio ex di Napoli e Brescia, si racconta ai microfoni di Radio Punto Nuovo alla vigilia della sfida del Rigamonti. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di CalcioNapoli1926.it:
“Sono stato sfortunato per tanti infortuni subiti. La prima operazione fu sbagliata, da lì poi tutto il susseguirsi. Dipende dal tipo di infortunio che si ha, ma non è semplice come può sembrare. Purtroppo a me è andata com'è andata, è una questione anche di fortuna. Me la cavavo, stavo andando forte al Napoli, ero anche stato convocato in Nazionale.
Difesa a 3? Ho sempre giocato un po' in tutti i ruoli, in Under 21 giocavo sia da centrale che da terzino in una difesa a 4. In una difesa a 3 fatta bene puoi avere quel tipo di giocatore che segua l'uomo anche negli spogliatoi. Sono un grande estimatore della difesa a 3 fatta bene, ha i suoi lati positivi, ma anche quelli negativi se fatta male. Vicino alla Primavera del Napoli? Non penso di allenare, non ancora, voglio togliermi qualche altra soddisfazione".
“Su Ancelotti dico che sarebbe stato difficile far bene per molti allenatori in quelle condizioni. Se togli persone importanti durante l'anno, diventa difficile e mentalmente molti non erano collegati distratti dalle voci di mercato. Atalanta? Mi è piaciuta tantissimo. Gasperini ha questo modo di giocare costruendosi una squadra perfetta. Gli anni passati riusciva a farlo, ma magari nel secondo tempo si sarebbero stancati, quest'anno corrono dal 1' al 90'.
Brescia-Napoli? Partita da prendere con le pinze, soprattutto prima della partita col Barcellona. Brescia è una squadra giovane con buoni elementi, bisogna stare attenti.
Marcare Messi? Avrei pagato tantissimo per farlo, è un rimpianto che ho non averlo fatto, ma avrei sofferto parecchio".
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