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Branchini: “FPF? Mi chiedo com’è possibile che due Stati controllino Manchester City e PSG”

Redazione

Il procuratore Giovanni Branchini ha parlato ai microfoni di RMC Sport

Il procuratore Giovanni Branchini ha parlato ai microfoni di RMC Sport. Ecco le sue dichiarazioni:

Sul Fair Play: "È un discorso complesso: un conto è la realtà, un conto l'applicazione delle norme. L'idea del FPP è corretta, anche se mi sono sempre chiesto come avrebbero potuto sopravvivere quei Paesi che non hanno entrate. Penso alla Russia che non ha diritti tv e non ha entrate dalla vendita dei biglietti allo stadio. È difficile trovare un sistema che vada bene per tutti. E vale per tante cose: penso alle TPO (third-party ownership, ndr), che sono viste come il demonio, ma perché non si vuole entrare nel dettaglio e cercare di evitare le parti nocive per salvare quel che c'è di buono. Non possiamo ridurci a un calcio che sia limitato a quei Paesi che hanno dal calcio introiti anche 100 volte superiori a quelli di altri Paesi. Io mi faccio una domanda diversa, che va oltre il concetto di fair play finanziario: parliamo di due club posseduti da due Stati sovrani. Perché le autorità non si sono ancora espresse sul fatto che un Paese possieda un club di calcio? È quello che succede con Abu Dhabi nel caso del City e con il Qatar per il PSG. Paesi con questi bilanci non possono essere paragonati a club privati. Perché nessuno ha detto che è legittimo o illegittimo? È normale che un governo possa trovare mille canali per generare risorse in favore di un club, anche rimanendo nella legalità. Come può un consorzio di soci a scontrarsi con uno Stato ricchissimo? Questo è il vero quesito. Io poi non sono un fanatico dei documenti trafugati, spesso non si sa neanche che gestione abbiano avuto. Leggo, come tutti. Ma sono anche non-notizie: quello fatto da City e PSG negli ultimi anni era sotto gli occhi di tutti".