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Il Napoli sbanca Bologna con un calcio che torna identitario: l’analisi tattica

Redazione

Dopo la delusione in Coppa Italia contro la Fiorentina, il Napoli di Spalletti rilancia la sua corsa in campionato battendo il Bologna per due reti a zero

Dopo la delusione in Coppa Italia contro la Fiorentina, il Napoli di Spalletti rilancia la sua corsa in campionato battendo il Bologna per due reti a zero. Se il match di andata fu una delle migliori prestazioni dell’anno per ritmo e dominio, la versione di questo scorcio del 2022 del Napoli, a causa delle innumerevoli assenze, sembra un estratto minimalista di quanto visto agli inizi del percorso, prima che gli infortuni si abbattessero sulla squadra. Gestire gli sforzi, pur imponendo il contesto della gara. È un Napoli che difende più basso soprattutto nei secondi tempi. È un Napoli che invade meno la trequarti e si affida volentieri ad un palleggio difensivo per ordinare i reparti. Il modulo, come sempre, lo qualifica gli interpreti: l’1-4-2-3-1 del Napoli coi due cervelli Fabian e Lobotka è un ricamo continuo. Di certo, aiuta il pressing poco efficace del Bologna, a metà del guado se aggredire in avanti con gli esterni Hickey e De Silvestri. Lasciando la marcatura di Elmas e Lozano ai terzi di difesa Theate e Soumaoro, oppure rincasare sin dalla costruzione del basso azzurra, cercando di schermare Lobotka a turno con Sansone ed Arnautovic. Sta di fatto che la sincronia con cui Ruiz e Lobotka si smarcano, attirando l’uno la pressione per liberare l’altro, è eccezionale.

Bologna-Napoli, l'analisi tattica

Il vantaggio posizionale del Napoli nel primo tempo è evidente, risultando pericoloso quanto basti per acquisire un predominio di gioco che si trasforma con il gol di Lozano ben assistito da Elmas. In fase di non possesso, gli azzurri col solito 1-4-4-2 con Zielinski vicino a Mertens. Folate di pressing e riaggressione: insomma, una gestione utile delle energie. Bologna davvero tiepido per idee e coraggio. Del resto, nella seconda frazione, quando tenta sin da subito di alzare il baricentro, spezzando la propria compattezza a centrocampo, subisce subito il secondo gol di Lozano, grazie ad una splendida azione partita da Zielinski e rifinita da Fabian. La conoscenza e l’esplorazione dei corridoi di mezzo da parte del centrocampista polacco è di anno in anno sempre maggiore, tra le migliori in Europa. Fa bene, comunque, Spalletti a rimarcare negativamente gli ultimi venti minuti del match. Napoli troppo basso e pigro. L’ingresso di Osimhen è solo un palliativo. Troppe le scelte sbagliate in verticale per servire il nigeriano che è sembrato, come troppo spesso gli accade, nervoso. Da non sottovalutare per il futuro il tandem con Petagna, che potrebbe sgravare il 9 da compiti di ripulita e sostegno.

a cura di Bruno Conte

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