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CASTELLAMMARE DI STABIA, ITALY - JULY 27: Pierpaolo Bisoli US Cremonese coach during the serie B match between SS Juve Stabia and US Cremonese at Romeo Menti stadium on July 27, 2020 in Castellammare di Stabia, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images for Lega Serie B)
L'allenatore Pierpaolo Bisoli ha rilasciato alcune dichiarazioni quest'oggi a 1 Station Radio su alcuni temi attuali in casa azzurra.
“Un ricordo di Spalletti? Come compagno di squadra, al Viareggio, era veramente un leader. Un top player in Serie C, un vero mediano di fascia. Uno con il carattere molto forte, eravamo molto amici anche fuori dal campo. Da allenatore l’ho avuto ad Empoli, e facemmo un miracolo con una giornata d’anticipo. Per me è uno dei più grandi tecnici che abbiamo in Italia. Ognuno ha i suoi difetti e pregi, dipende da come si prende. È un uomo che è partito dal basso, e crede molto in tutto ciò che fa. Purtroppo non ha raccolto tutto quello che si aspettava, ma è un grande allenatore, merita di vincere molto di più di quello che ha vinto fino ad ora. A Napoli troverà un presidente con una grande personalità, che vuole incidere sul mercato. Il mio consiglio è quello di essere meno impulsivo, di ragionare nelle sue scelte, nonostante la voglia di tornare a vincere considerati i due anni in cui è stato fermo. Valzer panchine? È in atto una vera e propria rivoluzione, si cerca sempre qualcosa di nuovo, e quando ci sono dei problemi la colpa è sempre degli allenatori".
Bisoli continua: "Gattuso? Il suo anno a Napoli è stato importante, anche se non ha centrato la Champions. È stato un separato in casa per oltre cinque mesi, e nonostante ciò è riuscito a tenere il gruppo compatto, per poco non ha centrato la qualificazione alla grande Europa. Spalletti sicuramente vorrà ripartire con Insigne, Politano e Koulibaly. Luciano ha in mano una rosa molto importante e sono sicuro che scioglierà il nodo legato alla leadership del portiere. Spalletti e la fase difensiva? Smentisco categoricamente che lui non curi la retroguardia. È uno ripetitivo che ti inculca il suo modo di giocare ed il suo credo. Le sue squadre hanno un’identità ben precisa. Gaetano? È un talento, ma nel calcio moderno di oggi non basta per arrivare a livelli importanti. È fondamentale curare bene il proprio corpo. Non so se possa rientrare a Napoli, per giocare in un club del genere, bisogna sacrificarsi ed essere forti a livello atletico. Insigne è stato bravo a maturare ed associare al talento, la tenuta atletica e il sacrificio anche in fase difensiva. Non basta solo una giocata, bisogna dare continuità alle prestazioni per giocare in un top club.”.
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