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"Benevento è un feudo azzurro, non è solo "lo striscione" a dimostrarlo. Salerno è e resterà granata, siamo schiavi di nessuno, ma solo della sola Salernitana".
Ecco uno dei tanti messaggi "anti-Benevento" che sta circolando sui canali social vicini all'universo granata.
Infatti, secondo alcuni sostenitori del club caro al presidente Lotito, il popolo sannita non gode di una propria autonomia storica e culturale per il solo fatto che i tifosi delle "streghe" hanno un buon rapporto con Napoli, squadra e città.
Diverso è invece il caso di Salerno e Avellino. Diciamoci la verità, dobbiamo essere onesti: se con gli irpini la rivalità degli anni 80 è stata uno spot per tutto il calcio italiano (entrambe le squadre giocavano ad alti livelli in Serie A), non si può dire lo stesso per la Salernitana.
Azzurri e granata hanno dato vita a dei confronti "sanguinolenti", pieni di strascichi e polemiche. Entrambe le squadre, però, rimestavano nei bassifondi della cadetteria. Non si rinnega la storia del Napoli, ma quelli erano davvero anni bui. Ora non è più così. Dispiace per Salerno, il cui bacino d'utenza meriterebbe ben altri teatri...
La passione e la dedizione dei salernitani è cosa nota, peccato che le ambizioni della squadra non siano in linea con quelle della città.
Il popolo napoletano, invece, ha il cuore pieno di gioia per i successi dei cugini beneventani, non solo perché c'è coesione e amicizia tra le due piazze.
La famiglia Vigorito merita questo riconoscimento per la professionalità con cui ha programmato in questi anni, senza dimenticare che... dopo tante finali perse... il Benevento era in credito con la fortuna. Bellissima la risposta di un tifoso del Napoli, che replica a vero uomo d'amore (ricordate le parole del Prof. Bellavista?) alle accuse provenienti da Salerno: "Il nostro può essere il primo derby all'insegna dell'amore... il primo derby tra due squadre gemellate". E l'augurio è proprio questo... sarebbe di buon esempio per l'intero movimento calcistico nazionale. REDAZIONE - .
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