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Bellucci: “Insigne e Gattuso gli unici che si prendono le responsabilità del Napoli”

Giovanni Montuori

Claudio Bellucci, ex calciatore, fra le tante, del Napoli, ed attuale vice-allenatore dell’Azerbaigian di De Biasi, è intervenuto ai microfoni de ‘Il Sogno Nel Cuore’, trasmissione in onda su 1 Station Radio, per parlare della situazione in...

Claudio Bellucci, ex calciatore, fra le tante, del Napoli, ed attuale vice-allenatore dell’Azerbaigian di De Biasi, è intervenuto ai microfoni de ‘Il Sogno Nel Cuore’, trasmissione in onda su 1 Station Radio, per parlare della situazione in casa azzurra, della sfida col Granada, di Insigne e Gattuso. Di seguito le sue dichiarazioni.

Bellucci sul Napoli di Gattuso e su Insigne

“Quando si indossa una maglia così importante come quella del Napoli, si deve avere la consapevolezza di dover dare qualcosa di più in campo. Dopo questa dote caratteriale, bisogna avere doti fisiche e tecniche. Ai miei tempi, quando un attaccante arrivava in doppia cifra, si sparavano i fuochi d’artificio. Ad oggi, invece, si segna con molta più frequenza. Due sono le alternative: gli attaccanti sono diventati fortissimi, oppure i difensori hanno perso qualcosa. Oggi si cura la fase difensiva, ragionando di reparto, ed è per questo che si perde qualcosa dal punto di vista della marcatura. Bisognerebbe ritornare ad insegnare la difesa ad uomo nei settori giovanili. Ma, in generale, bisognerebbe rivalutare i ed investire nelle giovanili. Non è un caso che le due sorprese di quest’anno, Spezia e Benevento, hanno in campo ragazzi cresciuti nel vivaio. Mancini, in Nazionale, sta avendo più coraggio di tutti: ha fatto esordire tantissimi giovani e ha lanciato Zaniolo quando non aveva ancora fatto una presenza in Serie A. La settimana successiva all’esordio con l’Italia, il ragazzo ha segnato una doppietta in Champions. Anche a Conte va riconosciuto il merito di aver creduto in Bastoni, mettendo in panchina un grandissimo difensore quale è Godin”.

Su Osimhen:

“Tanto forte quanto sfortunato. Da quando è arrivato a Napoli non ha mai giocato 5 partite di fila. Potrebbe anche demoralizzarsi dopo tutti questi stop forzati”.

Su Gattuso e Insigne:

“Rino mi piace perché è uno che ci mette sempre la faccia, si prende le sue responsabilità ed anche quelle dei calciatori. Per questo il gruppo è con lui. A parte Insigne, nessun calciatore azzurro si assume responsabilità in sala stampa.

Sulla crisi del Napoli:

“Seguendo gli azzurri dall’esterno, mi sembra che il rapporto tra Rino e De Laurentiis sia cambiato troppo in pochissimo tempo. Si parlava di rinnovo meno di due mesi fa, mentre ora pare che se la squadra non approderà ai quarti di Europa League, Rino sarà esonerato. Ma il Napoli ha nelle corde la possibilità di ribaltare il risultato di Granada. È chiaro che, causa infortuni, sarà come andare a fare la guerra con i sassi invece che con i cannoni. Ma gli azzurri possono farcela, trascinati da Zielinski che, per me, ha i numeri per fare la differenza. A lui si aggiungono Insigne e Politano. Ricordi della mia esperienza partenopea? A Napoli sono stati anni stupendi, nonostante abbiamo sofferto tanto. Ma conservo solo bei ricordi di quel periodo”.