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Luciano Spalletti (Photo by SSC NAPOLI via Getty Images)
Fabio Bazzani, allenatore ed ex calciatore, fra le tante, di Sampdoria e Lazio, ai microfoni di “1 Football Club”, trasmissione prodotta dalla testata “IlSognoNelCuore” e condotta da Luca Cerchione e Andrea Fiorentino, in onda dal lunedì al sabato dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio.
“Il Napoli e De Laurentiis stanno facendo un percorso importantissimo, l’annata di Sarri è quella in cui sono andati più vicino allo Scudetto ma quando disputi campionati di livello ogni anno il bilancio non può che essere positivo. La partenza di questa stagione fan ben sperare, ma bisogna tenere i piedi per terra e non fare voli pindarici. Ad oggi il Napoli è la squadra più convincente, più forte, rinforzata da Anguissa, da un allenatore capace come Spalletti, bravo ad entrare nella testa dei giocatori, e dal fatto che non hanno ceduto i big. È lì meritatamente.
Spalletti? È un top allenatore, è sottovalutato il quarto posto all’Inter e la sua Roma quando contendeva lo scudetto proprio ai nerazzurri. I giocatori del Napoli si fidano di lui, lo noti in campo. Koulibaly è straordinario, ma il suo rendimento è anche dovuto a Luciano perché in passato ha commesso errori.
Juventus? Come squadra non sono a livello degli azzurri. La vittoria contro lo Spezia è stata di nervi, ma in passato non avrebbero mai rischiato di prendere tre gol contro una medio-piccola. Senza batter ciglio, invece, i partenopei hanno vinto e dominato una Samp reduce da una grande vittoria ad Empoli rispetto ad altre che si affidano ad episodi.
Serie A? È vero che siamo alla quinta giornata, ma la sfida Napoli-Milano si potrebbe protrarre fino alla fine. L’Inter è favorita, i rossoneri hanno una rosa inferiore rispetto ai nerazzurri. Le romane non credo possano tenere il passo delle milanesi e dei partenopei. L’Atalanta, alla fine, combatte sempre per il vertice nonostante ogni anno si pensa sia la stagione del flop.
Gli esoneri? Quelli di Di Francesco e Semplici lasciano perplessi. La terza giornata è la prima dopo la chiusura del mercato, significa che un tecnico ha lavorato fino a quel momento con la squadra incompleta. Serve continuità, il Milan è un esempio sotto questo aspetto. I rossoneri, anche quando hanno 5-6 assenti, si aggrappano al gioco di Pioli e riescono ad arrivare a risultati. Questo perché il loro tecnico ha dato un’identità precisa e i calciatori sono legati a ciò. Il Napoli, prendendo Spalletti, è stato bravo anche in questo. Non gli hanno venduto nessuno e lui non ha chiesto altri perché era contento della rosa che c’era. L’Inter, invece, ha preso i giocatori migliori per sostituire le cessioni eccellenti, e in più un tecnico che usa lo stesso modulo del precedente, non cambiando e continuando sulla stessa scia. La continuità è fondamentale.
Sarri non è riuscito a portare ancora il suo gioco perché il processo di cambiamento è troppo importante, i suoi principi sono completamente gli opposti a quelli di Inzaghi. Per far capire i concetti ai giocatori ci vuole tempo. Alla Juventus aveva dei campioni come Ronaldo che gli risolvevano la partita pur non esprimendo i suoi principi.
Venezia? Può salvarsi, ma dovrà faticare molto. Dovrà fare un’impresa. Un pensiero sulla Fortitudo? Oggi non c’è grande ottimismo per la partenza del campionato di domenica, i tifosi sono abituati alla sofferenza. Hanno trovato un buono sponsor che domani ufficializzeranno, la salvezza non sarà semplice”.
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