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Barzagli: “Osimhen ha permesso al Napoli di fare il salto di qualità. Su Insigne…”

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Il pensiero dell'ex difensore

Giuseppe Canetti

Andrea Barzagli, ex giocatore, è intervenuto ai microfoni de Il Corriere dello Sport per parlare delle principali vicende del calcio italiano. Tra gli argomenti trattati anche tra cui la corsa scudetto, il Napoli e la debacle della Nazionale azzurra.

Le parole di Barzagli

osimhen napoli

Ecco quanto dichiarato dal ex difensore ai microfoni del noto quotidiano: "Una squadra che “ammazza” il torneo e lo stravince non è positivo per l’interesse della gente. A fine gennaio pensavo che l’Inter potesse prendere il volo anche quest’anno e invece l’attuale classifica testimonia che tutti hanno dei limiti. Milan e Napoli stanno facendo il massimo, Inter e Juve sono un pelino al di sotto delle aspettative. Favorita? Il Milan, ma ad agosto avrei detto l’Inter perché, nonostante le cessioni di Lukaku e Hakimi, aveva qualcosa in più rispetto alle altre. I rossoneri li vedevo in corsa per uno dei primi quattro posti, non per il primo. Mi sbagliavo".

Su Atalanta-Napoli

"Trovo giusta la definizione di scontro-verità perché l’Atalanta, pur vivendo una stagione difficile a causa degli infortuni, è in corsa in Europa League ed è quinta in classifica. Non può puntare allo scudetto, però è un esempio per tante società. Giocare il giovedì ti porta via qualcosa e Gasperini ha sopperito lanciando dei giovani, ma dopo la sosta avrà la squadra più riposata. Spalletti dovrà fare attenzione".

Su Osimhen

"È il giocatore che ha permesso al Napoli di fare il salto di qualità perché, a parte Mertens un po’ in calo negli ultimi due anni, Spalletti non ha attaccanti da doppia cifra. La squadra, che secondo me qualitativamente è inferiore alle milanesi, adesso si appoggia a Osimhen, lo cerca e lui risponde con i gol. Grazie a una sua doppietta ha vinto una gara “sporca” come quella con l’Udinese: in passato avrebbe lasciato per strada dei punti, mentre ora...".

Su Insigne

"Purtroppo non siamo un Paese aperto come altri a livello calcistico: se uno fa male, non è detto che abbia la testa altrove. Lorenzo sta segnando di meno, ma è titolare e Spalletti è un allenatore che non regala niente".

Su Pioli, Spalletti e Inzaghi

"Nessuno dei tre ha mai vinto uno scudetto? C’è sempre una prima volta per tutto e comunque Spalletti il campionato in Russia lo

ha portato a casa. È innegabile che Allegri sia quello con più titoli in bacheca, ma è anche quello che parte più indietro in classifica. Non può fare più di 83 punti e quindi decideranno le altre se lo scudetto lo vincerà la Juve o no".

Sulla Nazionale e sulla situazione del calcio italiano

"Abbiamo volato per un’estate nella quale abbiamo vinto l’Europeo e adesso ci siamo schiantati al suolo rimanendo fuori per la seconda volta consecutiva dal Mondiale. Sinceramente non pensavo succedesse di nuovo, anche se l’Italia dopo un trionfo ha sempre faticato a qualificarsi per la manifestazione successiva. Essere esclusi così però fa male. Mancini resta? È la cosa migliore che potesse succedere. Abbiamo una Lega che non va d’accordo con la Figc, i settori giovanili dei club che pensano a vincere e non a crescere i talenti e gli arbitri che non sempre ricevono il giusto supporto. Servirebbe una persona che aiuti a superare le divisioni, ma non saprei chi".