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Bargiggia: “Scudetto questione tra Milan e Napoli. Fossi in Meret non rinnoverei”

Tony Sarnataro

Il giornalista Paolo Bargiggia ha rilasciato alcune dichiarazioni quest'oggi a 1 Station Radio su alcuni temi attuali in casa azzurra

 Il giornalista Paolo Bargiggia ha rilasciato alcune dichiarazioni quest'oggi a 1 Station Radiosu alcuni temi attuali in casa azzurra. A seguire le sue principali parole.

Le parole di Bargiggia

“Osimhen è un calciatore che abbina una buona tecnica ad una grande esuberanza fisica. In Premier c’è chi lo pagherebbe anche centotrenta milioni di euro, quanto Lukaku. Queste cifre sono realistiche solo in Inghilterra, La Liga non è più all’altezza di questi numeri. Meret? Se fossi in lui non rinnoverei, cercherei una squadra dove avrei più spazio. Credo che anche ieri sia stato scelto Ospina al suo posto anche in virtù dell’infortunio subito contro il Genoa. A me, inoltre, hanno detto che la scelta di Spalletti sia stata dettata dal fatto che è voluto andare contro i pronostici dei giornalisti. Napoli? Ieri Juric li ha messi in difficoltà, i granata mordono le caviglie e non ti lasciano giocare. Questo, comunque, è un buon segnale: hanno eguagliato il record di Sarri, ovvero otto vittorie nelle prime otto di campionato. Inoltre, partite così complicate, in passato, non le avrebbero vinte. Per me gli azzurri restano i favoriti per lo Scudetto insieme al Milan. I rossoneri hanno una precisa identità di gioco, corale e volto all’attacco, e di questo va dato merito a Pioli ed allo scouting. Stefano è riuscito a creare uno spirito di gruppo pazzesco, l’esempio principale è Castillejo, ai margini della rosa ad inizio stagione, ora titolare. Se Napoli e Milan riusciranno ad uscire indenni dalla Coppa d’Africa, arriveranno fino alla fine. Gli azzurri, comunque, avranno un solo impegno gravoso durante quel periodo, ovvero a febbraio contro la Juventus, mentre i rossoneri dovranno rimediare solo all’assenza di Kessie".

Su Orsato e concorrenti

Bargiggia continua: "Roma? Mourinho ha una gran personalità, idonea a guadagnare consensi allontanando le critiche, ma va detto che in queste prime otto di campionato ha perso entrambi i big match, contro la Lazio e contro la Juve. Non credo che la società sia soddisfatta, visti gli oltre cento milioni investiti sul mercato. Juve? Partenza troppo negativa, irrealistica, nonostante la rosa non sia più quella di quando Allegri è andato via. Ciononostante, continua a non piacermi: gioca un calcio troppo conservatore, e così non vinci lo Scudetto. Ieri, contro la Roma, ha vinto facendo un tiro in porta. L’aspetto positivo è che abbiamo visto sei italiani su undici in campo, e questo fa bene al movimento calcistico italiano. A novembre 2020 hanno giocato in Champions con undici stranieri dal primo minuto. Lazio? Ha vinto contro l’Inter ancora grazie alle giocate individuali, di certo non grazie al Sarrismo. I risultati dei biancocelesti sono troppo altalenanti verso il basso. La vittoria dei biancocelesti è la rivincita di Lotito su Inzaghi. I nerazzurri, invece, hanno confermato le mie sensazioni: non sono all’altezza dello Scudetto, per ora. Provano a giocare meglio di quanto fatto con Conte, ma i risultati sono troppo scostanti. Inoltre, la crisi isterica mostrata sul gol di Felipe Anderson non è consona ad una squadra che punta a vincere il titolo, ancorché siano stati loro i primi a proseguire con Dimarco a terra. Orsato? È grave se il miglior arbitro italiano non conosce il regolamento: mi riferisco a quanto lui ha detto a Cristante”.