Paolo Bargiggia è intervenuto ai microfoni di 1 Station Radio. Il noto giornalista sportivo ha detto la sua sulla cocente sconfitta rimediata dal Napoli in quel di Empoli e non solo. Bargiggia ha difatti commentato alcune scelte tattiche di Spalletti e la scarsa capacità comunicativa della società azzurra.
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Bargiggia: “Il Napoli perdendo ad Empoli ha riscritto la storia, ma in negativo”
Ecco le parole di Paolo Bargiggia intervenuto ai microfoni di 1 Station Radio
Bargiggia: "Empoli-Napoli? Sono scioccato. La società deve riflettere adesso"
Di seguito le dichiarazioni del noto giornalista sportivo Paolo Bargiggia:
"È stata scioccante nell’analisi a stretto giro. In queste ultime tre partite il Napoli poteva giocarsi lo Scudetto ed ha fatto solo un punto. La macchia più pesante è che con questa sconfitta il Napoli ha ancora riscritto la storia in negativo. Infatti ho letto una statistica: il Napoli non perdeva una gara con il doppio vantaggio dalla stagione 1941/42. In quella stagione retrocesse. Il senso della sconfitta con l’Empoli conferma in modo drammaticamente sportivo, che Spalletti è entrato nel mirino dell’osservazione molto critica di De Laurentiis. Avevano fatto riflettere i cambi e la sostituzione di Osimhen.
La società comincia ad interrogarsi sui crolli fisici sul finale delle partite. L’Empoli non vinceva una gara dallo scorso dicembre, proprio contro il Napoli, aveva fatto otto punti su 48… La crisi ed il lavoro di Spalletti sono sotto osservazione. Ci sono due aspetti che preoccupano: il poco equilibrio tattico della squadra e la mancanza di intensità nei finali. I parametri fisici dei giocatori sono tutti a posto, e la società sta approfondendo il fatto che la squadra lavora troppo poco con la palla a ritmi alti, con intensità. Quindi si sta accendendo l’analisi sul lavoro di Spalletti.
Il ritiro programmato dalla società? Secondo me non è paragonabile a quello fatto con Ancelotti. In questo momento di crisi e paura, che è relativa alla possibilità di perdere il terzo posto ed i relativi ricavi, è stata l’unica cosa che si poteva fare. Il ritiro è nato da una telefonata di De Laurentiis. Io so che l’hanno deciso assieme con Spalletti, ma so che la cosa è partita dal presidente".
Ed ancora sulle capacità comunicative della società azzurra
"Devo essere onesto, questa stagione non ho visto interferenze nella comunicazione. Più che la comunicazione, la cosa è scritta dall’impulsività ed emotività di De Laurentiis stesso. Credo che la decisione sia nata sulla rabbia di una sconfitta paradossale. Il Napoli è stato ribaltato dall’80’ all’87’. La cosa da attenzionare è che il lavoro di Spalletti è in analisi. Lo scarso lavoro di intensità con la palla e le questioni tattiche portano a non avere equilibrio e a farsi “infilare” in maniera imbarazzante. Ieri poi ci si è messo anche l’errore di Meret. Non sono d’accordo infatti di partire con Meret titolare la prossima stagione".
Ed infine alcune considerazioni di calciomercato e sulle prossime mosse della società
"Oliveira non è ancora chiuso, ma la cosa è molto avanti. Realisticamente la coppia di terzini sarà quella formata dall'uruguagio e Mario Rui. Tra l’altro sarà costruita con una certa logica: Mario Rui è considerato di qualità, mentre Oliveira è considerato più potente fisicamente. Cambiaso è un profilo che piace, ma ad oggi non sarà preso. Lui è molto bravo per giocare a cinque, ed il Napoli non giocherà in quel modo. Con Oliveira e Mario Rui saranno a posto così. Bastoni dello Spezia? Considerato bravino ma non c’è l’idea di prenderlo. Non ci sono molte probabilità.
Addio di Zielinski e approdo in maglia azzurra di Traorè? Credo che il polacco non andrà via da Napoli. Traorè non credo arrivi, il Sassuolo chiede 30 milioni ed il Napoli ha già acquistato Kvaratskhelia che sarà titolare".
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