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Avv. Lubrano: “La sentenza di Juve-Napoli, ha fatto scuola per un motivo”

Avv. Lubrano: “La sentenza di Juve-Napoli, ha fatto scuola per un motivo”

In diretta a Punto Nuovo Sport Show, trasmissione in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Enrico Lubrano, legale SSC Napoli presso il Collegio di Garanzia Dello Sport, che ha parlato della sentenza sulla famosa partita contro la Juve. Di...

Giovanni Montuori

In diretta a Punto Nuovo Sport Show, trasmissione in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Enrico Lubrano, legale SSC Napoli presso il Collegio di Garanzia Dello Sport, che ha parlato della sentenza sulla famosa partita contro la Juve. Di seguito le sue dichiarazioni.

Lubrano su Juve-Napoli

 Getty Images

“Bisogna rispettare l’ordine delle autorità. L’ordine dell’ASL costituiva un fatto di forza maggiore, preclusivo alla trasferta. Quindi per questa ragione il Napoli aveva avuto una sentenza preclusiva già dal sabato. Non poteva partire perché questo voleva dire violare un ordine dell’autorità costituita e quindi avrebbe avuto valore penale. In situazione di estrema gravità tu non puoi partire. Come ci ha detto il Collegio Di Garanzia, non vale nemmeno l’autonomia dei tribunali sportivi, le cui istituzioni hanno l’obbligo giuridico hanno l’obbligo di rispettare le decisioni delle autorità sanitarie. Juve- Napoli poteva passare in primo e secondo grado? Questo è diventato il professor Maietta, è diventato scuola per la giurisprudenza di ultimo grado. Questa poi è diventata una sorta di sentenza vincolante per i giudizi che verranno. Sarebbe impensabile, suicida, kamikaze oggi per la giustizia federale ripetere provvedimenti assunti a suo tempo con il Napoli”.

Sulle varianti inglesi:

“Credo che il protocollo sia fatto bene. Questa ordinanza del 18 giugno 2020, fa il quadro della situazione e delega la ASL a fare i provvedimenti necessari. La norma è astratta e quindi bisogna dare i principi. Sta all’autorità costituita applicare quei casi nel concreto. Abbiamo quest’ordinanza che è fatta bene, perché lascia all’ASL decisione di competenza. Questa disciplina va bene a mio modo di vedere ancora adesso. L’ASL decide se partire o meno, perché se nella valutazione costi benefici, i rischi sono maggiori, si decide di non consentire la trasferta. Sono valutazioni inevitabilmente di precauzione, perché in un momento come questo pesa di più il diritto alla salute e alla prudenza verso questi nuovi cluster”.