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T'oh, chi si rivede! Walter Mazzarri ritrova il Napoli, ancora una volta. Dopo che l'ex tecnico azzurro ha lasciato la panchina partenopea, nel 2012-13, questa sarà la quarta partita da ex per il tecnico toscano, dopo le due con l'Inter nel 2013-14 e quella dell'anno scorso in granata che in pratica sancì la fine dei sogni scudetto, anche matematicamente. Il 2-2 del "San Paolo" che seguì il "famoso" 3-0 di Firenze. Per un curioso scherzo del calendario Fiorentina e Torino vengono ancora una dopo l'altra, con la stessa alternanza dell'anno passato, l'unica differenza è il periodo: a fine girone l'anno scorso, ad inizio in questo. Il Torino, costruito ad immagine e "difesa a 3" dell'ex tecnico azzurro, è una squadra ostica, ben messa in campo, e che spesso può risultare indigesta a tutti, soprattutto tra le mura amiche. E' una compagine costruita per provare a strappare quella qualificazione europea tanto sognata negli scorsi anni ma che Mihajlovic, pur avendo un'ottima rosa, non è mai riuscito a regalare a Cairo, tanto che l'esonero e sostituzione con Mazzarri nel corso della scorsa annata, fu inevitabile. L'ex Inter ha portato migliorie evidenti, ma non per quanto riguarda la classifica rispetto il 2016-17: nono posto allora, nono posto nel 2017/18. Quest'anno gli si chiede almeno l'ottavo posto, mentre una posizione più sopra vorrebbe dire Europa League che di recente nella Torino granata, hanno visto solo, sorprendentemente, ai tempi di Ventura e Immobile-Cerci. Gli ingredienti per centrare l'obiettivo ci sono tutti, a partire dalla solidità e impronta che il tecnico dà alla propria creatura. Magari non bellissima da vedere ma tremendamente efficace. Ne sanno qualcosa anche la Roma (vittoriosa solo al 90' con un eurogol di Dzeko dopo aver sofferto a lungo) e l'Inter, che invece è stata rimontato da 2-0 a 2-2 in casa e per poco non subiva il colpo da KO definitivo. I punti di forza (oltre alla già citata difesa a 3 in cui spicca N'Koulou, in passato seguito dagli azzurri) è anche il gioco sulle fasce, la forza del centrocampo e l'esplosività di attaccanti come Belotti e Zaza, senza contare Iago Falque che domenica non ci sarà.
LA PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2) - Sirigu; Izzo, N'Koulou, Moretti; Aina, Baselli, Rincon, Meitè, Berenguer; Zaza, Belotti.
L'UOMO CHIAVE - Belotti
L'uomo più decisivo è sicuramente il "Gallo" Andrea Belotti che però viene da un anno non positivo, con pochi gol realizzati. Se il suo partner sarà Zaza, in una coppia da Nazionale, sarà la prima volta che i due giocano insieme dal 1'. Le due sorprese di queste prime quattro giornate granata sono il terzino Aina e il mediano Meitè, già autore di due gol, di pregevole fattura. A centrocampo c'è un uomo in più: resterà fuori Soriano, anche perché non al meglio. L'ex Samp è un altro degli uomini di spessore di questo Torino. Che fin qui ha collezionato 5 punti ed è a metà classifica, con un calendario difficile (come già detto sopra) e soprattutto dopo essere stata giù per due volte vittima delle decisioni del Var, come nell'ultima gara contro l'Udinese. Gol annullato per fuorigioco, con sbandieramento prima della conclusione dell'azione: ciò non ha potuto portare alla verifica del Var, che avrebbe convalidato un gol regolarissimo. Alla fine è venuto fuori solo un pareggio, immeritato per quanto visto in campo e la forza mostrata dal Torino.
Tony Sarnataro - REDAZIONE
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