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9 punti fin qui conquistati dal Torino senza mezze misure in questo inizio di stagione, per un allenatore che di misure storicamente ne ha sempre avute tante: sembrerà strano vedere una squadra di Walter Mazzarri ancora senza raccogliere un "amato" pareggio, per un tecnico che del "quando non si può vincere, bisogna cercare di non perdere" ne fa una propria filosofia. Un Torino che sembra molto più spregiudicato in questo avvio di stagione, dopo la grande delusione estiva, con le 6 partite giocate per entrare in Europa League, traguardo svanito ai play-off contro il Wolverhampton. In campionato sono arrivate tutte partite spettacolari e anche vittorie prestigiose (il 2-3 contro l'Atalanta, la vittoria casalinga in rimonta 2-1 sul Milan) ma anche cadute rovinose come quella con il Lecce (1-2 tra le mura amiche) o Sampdoria (1-0, unici punti doriani raccolti fin qui). Lunedì scorso è arrivata un'altra sconfitta a Parma (3-2) in una gara spettacolare giocata per più di un'ora in inferiorità numerica, dopo l'espulsione di Bremer. Oltre a lui hanno preso un rosso anche Mazzarri e il suo vice Frustalupi, graziati dal giudice sportivo, si potranno così riaccomodare in panchina. Torino che dovrà rinunciare quasi sicuramente anche a Zaza, fermatosi in settimana. La squadra di Cairo ha chiare ambizioni europee, questa volta possibilmente ai gironi, e la squadra allestita è sicuramente di valore, può lottare per quei traguardi ed ergersi come sorpresa del campionato. Migliorare la fase difensiva è uno dei primi step, stranissimo da dire per una squadra di Mazzarri.
LA PROBABILE FORMAZIONE (3-5-2): Sirigu; Izzo, N'Koulou, Bonifazi; De Silvestri, Meitè, Rincon, Baselli, Ansaldi; Belotti, Verdi
UOMO CHIAVE: Belotti
Mazzarri nel corso degli anni non ha mai cambiato il suo credo tattico, il 3-5-2 è sempre un must per le sue squadre e il Torino non fa eccezione. Grande risalto viene dato ai giocatori di fascia, dove ci sono degli specialisti come De Silvestri, Ansaldi, Ola Aina e Laxalt. In campo contro il Napoli, dovrebbero andarci i primi due. Il tecnico è il grande ex della sfida, avendo collezionato quasi 4 stagioni all'ombra del Vesuvio, in cui ha riportato il Napoli ad una dimensione internazionale, con la prima qualificazione in Champions (2011) e la prima Coppa (Italia, 2012) dell'era De Laurentiis. Ma non sarà l'unico ex. Recentissimo è Simone Verdi, in azzurro la scorsa stagione, dopo un corteggiamento durato due anni, ma fallendo in azzurro. Poche presenze, pochi gol, tanta sfortuna e infortuni. Non è un ex ma napoletano di nascita Armando Izzo, il perno della retroguardia granata. Tutti calciatori che saranno in campo. L'unico dubbio per Mazzarri è se dare fiducia a Meitè a centrocampo o schierare Berenguer in una versione più offensiva, una sorta di 3-4-1-2.
Tony Sarnataro
Redazione
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