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La Sampdoria cerca immediato riscatto dopo le prime due giornate: 0 punti, due sconfitte, 7 gol subiti, 1 solo realizzato. Un inizio da incubo vero e proprio per i blucerchiati, passati da Giampaolo a Di Francesco in estate, un cambio probabilmente pesante, nell'economia del gioco doriano. La squadra era abituata a dei meccanismi collaudati negli ultimi tre anni con l'allenatore passato al Milan, adesso sembra tutto più complicato. Ma le novità non si fermano alla panchina, in quanto anche in campo sono stati ceduti alcuni dei protagonisti delle ultime stagioni: da Andersen a Praet, persino Tonelli non è più in blucerchiato. Quagliarella è stata la sorpresa delle ultime due stagioni e il capocannoniere dello scorso campionato (davanti a mostri sacri come Cristiano Ronaldo, Icardi, Immobile, Dzeko o sorprese assolute come Zapata e Piatek) ma si ha la sensazione che prima o poi la carta d'identità comincerà a pesare anche per lui, sebbene sia l'unico certo del posto lì davanti. Tutta questa sfera d'incertezza è da ricondurre a quella massima, che proviene dalla società: Ferraro cosa fa? Lascia o non lascia? Il presidente è ormai pronto a vendere la Samp, ma la trattativa è lunga, procede a fasi alterne, a rilento, e non si conoscono bene i tempi, né quando ci sarà il definitivo passaggio di proprietà ad un gruppo forse guidato dall'ex doriano Vialli. Così si fa fatica a vedere la luce in fondo al tunnel, ma la squadra, assestatasi nella parte sinistra della classifica nelle ultime annate, non è da buttare via, non si può pensare ad una Samp impegnata nella difficile lotta alla salvezza. Di sicuro gli azzurri avranno contro una squadra nettamente al di sotto per valori tecnici e anche per affiatamento e meccanismi di gioco. Sulla carta non sembra esserci partita, ma si sa ogni gara può nascondere delle insidie. Dalla loro, i doriani, avranno il vantaggio di dover giocare se non la partita della vita, quasi, la carta della disperazione che può sempre far male all'avversario più forte, e di essere più riposati rispetto ai tanti Nazionali azzurri in giro per il mondo nelle ultime due settimane. LA PROBABILE FORMAZIONE (3-4-3): Audero; Depaoli, Murillo, Colley; Bereszynski, Ekdal, Linetty, Murru; Gabbiadini, Quagliarella, RigoniL'UOMO CHIAVE: QuagliarellaDi Francesco sta meditando un cambio modulo, dal 4-3-3 al 3-4-3. Sarebbe una rivoluzione sia per la Doria che per il modulo di gioco dell'ex tecnico della Roma. Tanti i dubbi, se l'incertezza parte dal modulo, figuriamoci negli uomini. Le uniche pedine sicure sono Audero in porta, Colley e Murillo in difesa, Ekdal a centrocampo e Quagliarella in attacco. Ballottaggi aperti un po' ovunque, Di Francesco sicuramente stupirà, per provare a sfare il tabù San Paolo che dura per i doriani addirittura dal 1998 in serie A. Dopo di allora solo dispiaceri nel nuovo millennio, con ben 9 sconfitte e 2 pari dal 2007. Tony Sarnataro©RIPRODUZIONE RISERVATA
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