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La Roma di Eusebio Di Francesco, dopo un inizio tra alti e (troppi) bassi, torna a Napoli, lì dove ha sorriso negli ultimi due precedenti, raccogliendo due vittorie importantissime. Napoli-Roma non è mai una partita banale, e il "San Paolo" di recente ha portato fortuna a Dzeko e compagni. La vittoria di due anni fa alla fine fu determinante per il secondo posto, mentre quella dell'anno scorso è valsa tantissimo per staccare Lazio e Inter nella corsa alla Champions League. Un ricordo molto triste per gli azzurri che proprio in quella partita persero una grande chance per lo scudetto. Tutti si ricordano (maggiormente) di Inter-Juve e Fiorentina-Napoli con la famosa "partita persa in albergo", ma i passaggi decisivi dello scorso campionato furono due. Uno quello di cui sopra, l'altro, il primo, il 3 marzo (giorno antecedente alla prematura scomparsa di Davide Astori) in quella che può definirsi tranquillamente come la "partita persa nel riscaldamento". Si era in questa fase, infatti, al "San Paolo" quando da Roma, sponda Lazio, arrivò una terribile notizia che sarà poi determinante ai fini del campionato: Dybala segna al 93' dopo una gara priva di tiri in porta per i bianconeri e castiga i biancocelesti di Inzaghi; il Napoli, forse condizionato da quanto successo, perderà 2-4 contro i giallorossi, nonostante il vantaggio iniziale. E' il sorpasso bianconero in classifica, quello decisivo per il tricolore. Sono passati 8 mesi e la voglia di rivincita è tanta. La squadra capitolina ha cambiato di meno rispetto agli azzurri, a partire dal tecnico anche se la panchina di Di Francesco è stata più volte messa in discussione. Dopo la crisi di settembre, la vittoria nel derby contro la Lazio (3-1) sembrava aver rilanciato Dzeko e compagni verso la vetta del campionato, ma l'inattesa sconfitta casalinga contro la SPAL di sabato scorso ha messo di nuovo tutto in discussione. E' una squadra imprevedibile, indecifrabile, che può perdere e vincere contro chiunque. Come testimonia l'incredibile cavalcata in Champions l'anno scorso con la rimonta epica sul Barcellona e l'uscita in semifinale contro il Liverpool nonostante un'altra rimonta sfiorata. Da allora sono cambiati alcuni intepreti, via Alisson (protagonista nella sfida dello scorso marzo) ecco Olsen (giustiziere dell'Italia di Ventura con la Svezia). A centrocampo via Nainggolan, ecco Cristante, Nzonzi e Pastore (ai box per infortunio). La sensazione è che la squadra, pur restando tra le prime del campionato, qualcosa abbia perso rispetto la passata stagione.
LA PROBABILE FORMAZIONE(4-2-3-1): Olsen; Santon, Manolas, Jesus, Kolarov; Nzonzi, De Rossi; Florenzi, Pellegrini, El Shaarawy; Dzeko.
UOMO CHIAVE: Lorenzo Pellegrini
La qualità della rosa giallorossa è innegabile, Dzeko è il bomber in chiaroscuro: se in giornata riesce ad essere micidiale segnando a chiunque, altrimenti può anche sbagliare l'impossibile sottoporta. L'uomo più in forma è Lorenzo Pellegrini, ex calciatore al Sassuolo di Di Francesco, che è letteralmente esploso anche grazie al gol di tacco nel derby contro la Lazio. Per domani possibile la soluzione Florenzi nel tridente alle spalle del bosniaco con Santon sulla fascia. Fazio non è al meglio, al suo posto è pronto Juan Jesus. Conferma per El Shaarawy. Di Francesco vorrà sicuramente ripetere l'impresa dell'anno scorso, memore anche dei due preziosi pareggi (entrambi per 1-1) conquistati su quattro sfide al "San Paolo" quando guidava il Sassuolo. Per dimenticare le sconfitte con SPAL e Bologna e il pareggio con il Chievo. Per una Roma grande con le grandi, meno con le piccole.
REDAZIOME - Tony Sarnataro
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