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Duvan Zapata, attaccante dell'Atalanta, ha parlato ai microfoni del Corriere dello Sport:
Se si emozionerà contro il Napoli: "Ormai non più. Mi è già capitato di affrontarlo con l’Udinese e la Samp, ma il Napoli rimarrà sempre una squadra importante per me, quella che mi ha dato la possibilità di venire in Italia. Proverò un eterno affetto per quella maglia e per Napoli: lì è nato mio figlio e ho vissuto due anni bellissimi".
Su ciò che porta nel cuore: "E’ un posto fantastico e la mia famiglia e io ci siamo innamorati. Per un sudamericano alla prima esperienza in Europa è una fortuna vivere a Napoli. La gente mi fermava per strada e mi chiedeva autografi, ma io c’ero abituato dopo gli anni in Argentina. E’ stato tutto bellissimo".
Sul bilancio col Napoli: "Positivo perché sono cresciuto e ho imparato tante cose: venivo da un altro calcio e sono sbarcato subito in una squadra top. E’ vero, ho giocato poco, ma ho mostrato le mie qualità e le mie potenzialità. Mi sarebbe piaciuto essere più protagonista, ma mi aspettavo che non avrei potuto giocare molto perché ero alla prima esperienza in Italia e davanti a me c’erano calciatori di un altro livello dai quali potevo imparare molto".
Sulla cessione dopo il prestito all'Udinese: "Avevo fatto vedere che in un campionato difficile come la Serie A potevo far emergere le mie qualità, ma quando sono tornato al Napoli non hanno dato il giusto valore al rendimento che avevo avuto. Purtroppo in attacco c’erano Mertens, Pavoletti e Milik e lo spazio per me era zero".
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