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Atalanta – Napoli, le ombre del razzismo sono vive: l’anno scorso “buu” a Koulibaly e bottigliette in campo

Redazione

Atalanta - Napoli, le ombre del razzsimo sono vive: l'anno scorso "buu" a Koulibaly e bottigliette in campo

Il Napoli affronterà l'Atalanta domani sera all'Atleti Azzurri D'Italia in un periodo abbastanza delicato dal punto di vista del comportamento dei tifosi all'interno e all'esterno degli impianti sportivi. Discussioni, pareri e interventi dei dirigenti del calcio italiano e dello sport si sono susseguiti, promettendo la sospensione delle partite non appena si fossero levati cori razzisti per il colore della pelle degli avversari o per appartenenza territoriale contro talune città.

Anche ieri a Firenze, prima di Fiorentina-Juventus, si è verificato qualcosa di molto simile con scritte offensive nei confronti dei bianconeri e della memoria dei defunti della tragedia dell'Heysel, provocando indignazione in ogni salotto televisivo e tra i dirigenti e i tesserati delle squadre. Il problema è ormai esteso a macchia d'olio e cori o striscioni simili sono all'ordine del giorno in ogni stadio, contro ogni tifoseria ma una tra le più colpite è certamente quella del Napoli che da anni subisce atti violenti dal punto di vista morale ed etico, senza provocare troppo disagio a chi ascolta o vede: la settimana scorsa durante Udinese-Roma e Juventus-SPAL, le tifoserie di Udinese, Roma (all'unisono) e Juventus intonarono, ancora una volta, i classici cori contro il Vesuvio e i napoletani, inneggiando la morte degli stessi. Gli arbitri non fecero troppo caso ai cori e le partite continuarono senza problemi. Solo in un secondo momento il Giudice Sportivo ha verificato i fatti, penalizzando le società con delle ammende.

Qualche giorno prima delle partite l'allenatore del Napoli, Carlo Ancelotti, aveva stigmatizzato tali comportamenti: "Abbandoneremo il campo ai prossimi insulti razzisti: tutti i tifosi, anche quelli del Napoli, devono cambiare atteggiamento e non insultare gli avversari. Ci faremo rispettare in trasferta, c'è un regolamento che parla chiaro: gli insulti razzisti e territoriali non devono essere fatti, è competenza dell'arbitro far rispettare il regolamento".

Il Napoli andrà a Bergamo, contro l'Atalanta, dove sarà accolto certamente da un clima ostile (cosa normalissima nel calcio, soprattutto se si considera la rivalità tra le due tifoserie) ma la speranza è che il tutto si fermi a quello, nonostante il comunicato del tifo organizzato orobico che ha definito i cori puro atto di sfottò. Lo scorso anno, però, lo sfottò si trasformò in qualcosa di inaccettabile: "buu" urlati ad ogni tocco del pallone di Koulibaly e lancio di bottigliette ai calciatori in campo dopo il gol del vantaggio di Mertens.

Domani il Napoli potrebbe dare un grande esempio di dignità al calcio, abbandondando il campo se si dovessero sentire cori discriminatori, ma un esempio ancora più grande potrebbero darlo i tifosi dell'Atalanta fermandosi ai soli sfottò, non insultando un popolo intero e tutta la città di Napoli.

Di Salvatore Amoroso

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