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Aronica: “Se il Napoli andrà in Champions arriverà uno tra Spalletti ed Allegri”

Giovanni Montuori

Salvatore Aronica, allenatore ed ex calciatore, fra le tante, del Napoli, è intervenuto ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione in onda dal lunedì al venerdì 1 Station Radio, per parlare della situazione in casa azzurra e del...

Salvatore Aronica, allenatore ed ex calciatore, fra le tante, del Napoli, è intervenuto ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione in onda dal lunedì al venerdì 1 Station Radio, per parlare della situazione in casa azzurra e del possibile approdo in panchina di Spalletti o Allegri.

Aronica sul possibile arrivo di Spalletti al Napoli

“Lotta per la Champions? Dopo la vittoria a San Siro il Napoli si è allineato e credo abbia riagganciato il treno delle prime quattro. Se con Roma e Juventus dovesse ottenere un buon bottino, si candida fortemente al quarto posto. L’entusiasmo generato dalla vittoria a San Siro aiuterà per il rush finale. Europa League? Influisce parecchio sul campionato, non solo fisicamente ma anche sullo stato psichico. La trasferta del giovedì, quest’anno, con infortuni e Covid, influisce ancora di più, ed il Napoli, sotto questo punto di vista, è sicuramente avvantaggiato per la sfida di domenica contro la Roma. Settimana tipo? È un vantaggio per calciatori e allenatore perché ti permette di preparare al meglio la gara. Quest'anno, oltre alle defezioni, si è anche giocato praticamente ogni tre giorni, e questo ha influito molto sui risultati”.

Su Gattuso e sul possibile approdo di Spalletti:

“Critiche a Gattuso? È il calcio. Anche io sono stato messo sulla graticola, esonerato e poi richiamato dopo solo 5 partite. Questo è il calcio: quando non arrivano i risultati è l’allenatore ad essere messo sulla graticola. Il perché è dettato dalla mancanza di pazienza sia delle società che delle piazze, ma bisogna dare il gusto tempo agli allenatori di mettere in pratica il loro lavoro ed insegnare i propri concetti. Un tempo non infinito, chiaramente, ma non bisogna subordinarsi ai primi risultati negativi. L’esempio è il Cagliari: a Di Francesco, nonostante i risultati negativi, fu addirittura rinnovato il contratto. Questo è stato un grande gesto. Successivamente il trend negativo è continuato ed allora è stato esonerato. Ma lavorare con la lama sul collo non è semplice, il mister ne risente. Non dimentichiamo che i tecnici, oltre ciò, devono pure lottare contro la stampa ed i social. Se c’è fiducia sulle scelte iniziali, però, bisogna dare il giusto tempo per lavorare. Post Gattuso? La rottura fra il tecnico e la società, nonostante gli ultimi importanti risultati, è netta. Se dovesse raggiungere la Champions sono sicuro che si affideranno ad un tecnico importante ed esperto come Spalletti o Allegri. In caso contrario punteranno su De Zerbi o Juric. Vedo più distante Italiano. Insigne? Quando si avvicinò alla prima squadra, noi più esperti capimmo già le sue qualità tecniche e umane. Ha mantenuto le aspettative, e ciò che ha guadagnato, nella sua città, non è assolutamente semplice. Il Napoli ha sofferto la mancanza di leader nei momenti difficili, Lorenzo è l’unica figura di riferimento per questa squadra, come napoletano e come capitano. In questa stagione sarebbero serviti più Insigne al Napoli”.