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Antonio Corbo scrive nel suo consueto editoriale nell’edizione napoletana di Repubblica

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Antonio Corbo scrive nel suo consueto editoriale nell’edizione napoletana di Repubblica: “Nella sua totale diversità dalla Nazionale, il Napoli si accredita come protagonista del campionato. Perché è squadra...

Antonio Corbo scrive nel suo consueto editoriale nell'edizione napoletana di Repubblica:

"Nella sua totale diversità dalla Nazionale, il Napoli si accredita come protagonista del campionato. Perché è squadra costruita negli anni. E’ rodata. Funziona. Segna più di tutti ed avanza con velenosa fluidità: è la prova di un congegno offensivo perfetto. Una metodica che finora ha premiato Osvaldo Bagnoli ed il suo Verona alla metà degli anni Ottanta. Vinsero lo scudetto, perché lentamente il paziente Bagnoli seppe dare un gioco, un’identità, un’anima. Al titolo contribuì l’esperimento del sorteggio arbitrale. Una suggestiva coincidenza.Dice qualcosa l’introduzione del Var? Così come qualcosa rivela tra le segrete paure della Juventus l’insofferenza per questa attesa novità.

Che cosa teme? Proprio la Juve incoraggia il Napoli. Non sembra più essere la stessa di prima. Dal mercato esce tesa. Ha comprato troppo, ma non tutti quelli che cercava. In campo non c’è rapporto tra un attacco a quattro punte e due soli mediani. Una sovraesposizione che è stata fatale a Ventura, come si è appena visto. Un quadro così favorevole spinge adesso il Napoli a provarci, deve crederci. Anche se qualche ombra permane.

Il mancato acquisto di un difensore destro. La concitata soluzione del caso Pepe Reina, con Sepe promosso last minute da terzo a secondo portiere. C’è infine quella data: trenta aprile, può essere il giorno del rinnovo o dell’addio di Maurizio Sarri. Attento Napoli, l’artigiano che ha plasmato la squadra scudetto non può chiudere bottega".

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