Spalletti mi piace, prima come uomo e poi come allenatore. Mi ha sempre supportato, anche se a volte urlava troppo (ride, ndr) ma lo faceva perché sapeva che potevo dare di più. Ti supporta se le cose non vanno bene e ti motiva mettendosi nei tuoi panni. Fa dei discorsi motivazionali da brividi. Si è sempre interessato a me e mi chiedeva come stesse la mia famiglia, cosa facessi nel giorno libero, mi ha anche regalato un orologio. A Kvaratskhelia ho detto che con lui la Georgia può diventare un grande Paese, e gli ho fatto l'esempio di ciò che Lewandowski ha fatto per la Polonia. "Non avere paura di esprimerti, gioca a calcio" gli ho detto una volta. Lui mi ha confidato che da quel giorno la sua stagione è cambiata. Mi piace molto, e non solo come giocatore! Lui chiede sempre consigli, lavora, ha fame di vittorie, per me è impressionante. Non si è mai montato la testa ed ha sempre lavorato a testa bassa. Quando giochi vuoi solo dargli la palla perché quello che fa è fantastico. Osimhen è un grande amico, mi aveva predetto lo scudetto a inizio stagione, per questo sono contento che abbia fatto tutti quei gol. Mi disse: "Fidati, farò del mio meglio per vincere lo scudetto". Aveva ragione. Champions? Siamo stati sfortunati ma comunque non eravamo mai arrivati ai quarti. La stagione, con lo scudetto, resta da record".
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