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L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport racconta un'interessante retroscena relativo ad Ancelotti e De Laurentiis. Una storia lunga meno di dodici mesi, un feeling che va avanti dalla scorsa estate, da quando Napoli e Bayern Monaco si sono incontrate nel trofeo Audi Cup. Nove mesi gli sono stati sufficienti per valutare il progetto Napoli, per dare la propria disponibilità a renderlo più intrigante e, perché no?, più internazionale. C’è più di un motivo che ha indotto Carlo Ancelotti a dire sì alla proposta di Aurelio De Laurentiis. Innanzitutto, l’amicizia che lega i due da un po’ di tempo. Un rapporto che ha intensificato la conoscenza e che ha reso più semplice la discussione e l’accordo per il prossimo triennio. Poi, ci sono le voglie del tecnico, l’intenzione di garantire alla città e ai tifosi un lavoro che serva per completare il progetto avviato da Maurizio Sarri, che tanto ha dato sul piano dello spettacolo, ma che niente ha ottenuto sul piano dei risultati. Ecco, parte proprio da questa considerazione il lavoro del nuovo allenatore che dovrà dare al Napoli una dimensione che non sia fatta soltanto di bel gioco, ma anche di conquiste. Ed è quanto gli ha chiesto il presidente che non ha ancora metabolizzato la delusione per l’opportunità sprecata quest’anno. Non è casuale che Carlo Ancelotti sia stato sensibile alle offerte di De Laurentiis. Già dalla scorsa estate, l’ex tecnico del Bayern Monaco aveva avuto parole di elogio per la qualità dell’organico e per la bontà del gioco espresso nel trofeo Audi Cup giocato all’Allianz Arena: lui è convinto che si possa puntare davvero sui giovani su Diawara, Rog, Zielinski, gli stessi ragazzi che, invece, Maurizio Sarri ha spesso ignorato, contrariando il presidente".
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