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Ancelotti: “Lo Scudetto è un sogno, non un’utopia. Mi fanno arrabbiare le domande sulla formazione”

Redazione

Ancelotti: "Lo Scudetto è un sogno, non un'utopia. Mi fanno arrabbiare le domande sulla formazione"

Il tecnico del Napoli, Carlo Ancelotti, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Diletta Leotta e di DAZN:

"Lo Scudetto per il Napoli è un sogno? Per fortuna deve esserlo. Non deve essere un'utopia perchè sarebbe un disastro. Si può raggiungere solo attraverso un'impresa però le possibilità ci sono. Dobbiamo stare sul pezzo.

Cosa mi fa arrabbiare nei post-partita? La cosa che mi darebbe più fastidio è relativa alle sostituzioni in campo, alla formazione. Ci sono calciatori che arrivano la mattina della partita che non hanno dormito perchè non so il bambino ha pianto tutta la notte. Ci sono dettagli che ti fanno fare delle scelte che chi non conosce può parlare delle strategie, del live. Tante vole ci sono reazioni di allenatori che capisco quando hai perso e poi arriva chi ti chiede del cambio e può scattare l'ignoranza.

Rapporto con Davide? Si relazione qui come a casa nella vita privata. Da soli mi chiama papà, con i ragazzi mister. Chiamarsi Ancelotti non è facile ma lui lo usa per migliorare e fare di più.

Lo staff? Sono ragazzi giovani e preparati ma soprattutto maturi. Non hanno l'esperienza ma la motivazione che uno della mia età non ha. Per loro è un mondo aperto e lavorare con loro è stimolante.

La città? Napoli è molto bella. Ci sono panoramiche favolose. Ha il mare, Capri ed Ischia. A Londra, volevo fare un weekend a Napoli. Mi piacerebbe vivere qui per molto tempo. Mi piace l'aria che si respira. Replicare la pizza e la mozzarella è impossibile. Mi piace 'O surdato 'nnammurato che canterò quando vinceremo qualcosa.

Un giocatore del passato qui? Van Basten o Zidane, i due giocatori più forti che ho avuto a livello tecnico. Ma non vorrei scordarmi Pirlo, Kakà e Ronaldo, meglio non scegliere nessuno, meglio quelli che ho".