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Ancelotti: “Il presidente mi ha reso felice, non sono qui per distruggere il passato. Juve? Non è il potere”

Redazione

Carlo Ancelotti parla da Dimaro in conferenza stampa: è l'esordio per il mister

Carlo Ancelotti ha parlato per la prima volta da allenatore del Napoli in conferenza stampa, direttamente dal teatro di Dimaro. La conferenza stampa è stata aperta da Andrea Lazzaroni, sindaco di Dimaro: "Un saluto a tutti . Siamo orgogliosi di avervi ancora qui, rinnovo gli auguri alla società e sono sicuro che il nuovo mister si troverà molto bene qui con noi".

Poi ha iniziato a parlare il mister, ecco le sue parole: "Buongiorno a tutti. Ho accettato perché il Napoli ha creduto nella mia capacità, perché avevo voglia di tornare in Italia e perché questo è un progetto interessante. Il Napoli è una società che vuole crescere e migliorare, e tal punto di vista tecnico la squadra mi soddisfa. Negli ultimi anni ha avuto un'idea di gioco molto vicina alla mia. Ho entusiasmo e accetto questa che non è una sfida, ma una esperienza. L'obiettivo è rendere la squadra competitiva in tutte le competizioni. Con questo tipo di rosa vogliamo essere al massimo su tutti i fronti più a lungo possibile. Se a marzo-aprile siamo ancora in gara per tutto, già è importante, poi quando sei lì, tutto si vede".

RONALDO ALLA JUVE - "Ronaldo è tra i migliori al mondo. Certamente il calcio italiano trae vantaggio da questo, casualmente arrivo nel suo anno. Magari tra 10 anni si dirà che noi due siamo tornati in Italia... La Juventus trae vantaggio, ma tutti, perché per noi sarà una motivazione in più per confrontarci con loro"

GIOCO - "La filosofia e lo stile di gioco di questa squadra mi sono piaciuti molto. Non sono qui per cancellare quello che c'è stato, perché i calciatori sono migliorati per le esperienze precedenti. Poi ci metterò il mio. Mi piacciono tante cose che ci sono già, quindi non le cambierò. E' normale che adesso si parli di top player, ma tra le prime cose che ho detto al presidente è di cercare di non cambiare troppo la squadra. I top player sono i giocatori che pensiamo che siano i più bravi, non sono quelli che guadagnano di più. In una rosa già valida, abbiamo aggiunto calciatori che per noi sono giovani e molto validi, e pensiamo con la società di aver trovato i profili giusti. Non è facile migliorare questa rosa, ma con l'entusiasmo dei giovani si può essere competitivi".

SINGOLI- "Su Hamsik lavoreremo molto per metterlo anche nella posizione di Jorginho perché ha grande qualità tecnica ed esperienza. Poi giocare in un ruolo che ha meno dispendio energetico gli può dare dei vantaggi. Io sono convinto che possa giocare perfettamente in quella posizione, ma abbiamo anche Diawara che ha dato segni di grande solidità. Mertens non credo che possa fare l'ala, ma giocare dentro le linee sì. Mertens, Milik e Inglese possono tranquillamente essere i giocatori che ricopriranno i ruoli d'attacco. Il polacco è stato una sorpresa. So quanto calcio si respiri a Napoli, l'ambiente è stimolante e ci aiuterà. Non ho mai allenato nessuno dei ragazzi che sono qui, ma li ho studiati. E' un gruppo molto sano a livello caratteriale. Ci sono anche Albiol, Callejon, Hamsik che sono d'esperienza e sanno come costruire un gruppo con altruismo. La qualità che mi piace di più in un atleta è questo. I primi giorni c'è sempre molta attenzione e concentrazione".

MONDIALE - "Mi è piaciuto molto. E' stato sorprendente e probabilmente ha dato la conferma che il calcio sta cambiando perché i singoli non riescono più a fare tanta differenza".

PORTIERE E ADL - "Per me il portiere ideale è quello che para, per il resto ben venga. Il presidente mi ha reso felice invitandomi due giorni a Capri, sicuramente la felicità si raggiunge insieme".

NAZIONALE - "Io ho parlato con la Nazionale, ma in tutti i colloqui il mio desiderio era quello di continuare ad allenare una squadra di club perché mi diverto a fare quello che faccio. Speravo di trovare una squadra e fortunatamente è arrivata velocemente".

VAR - "Il VAR mi sembra un'ottima innovazione, ma non sono informato su quello che è successo lo scorso anno. Più si va avanti e più si migliora, credo che alla fine anche la UEFA si deciderà a metterla".

MERCATO - "Siamo alla ricerca di un laterale destro, poi c'è da valutare Ghoulam. Adesso lui deve fare un periodo di rieducazione, per il resto Albiol col piacere di tutti ha deciso di rimanere. Tonelli è da valutare, Chiriches sta migliorando alla spalla e Maksimovic sta rientrando bene. Stiamo valutando anche Luperto. 91 punti senza vincere il campionato? Questa squadra ha fatto un campionato straordinario, ma si può vincere anche a 85. Credo che il Napoli lo scorso anno abbia fatto il massimo e quello che vogliamo fare anche noi è essere competitivi fino alla fine. E' stato scritto che ho parlato con Ronaldo, Di Maria, Benzema, Cavani... ma ricordo solo di aver parlato tanto con Giuntoli e il presidente. Ho stima e affetto per tanti calciatori, tutti questi menzionati, ma questa è un'altra esperienza. Sono felicissimo. Io non ho mai imposto giocatori e mai lo farò, perché ogni società ha le sue caratteristiche e le sue possibilità. Sono venuto a Napoli, ripeto, perché ho visto una squadra competitiva. Il mio sopracciglio? Un riflesso incondizionato! (ride, ndr)".

MODULO E NUOVI ARRIVI - "Meret è un giovane talento, che ha già fatto bene. Karnezis è d'esperienza e può aiutare Meret nella crescita. Inglese, anche lui, ha grandi potenzialità a mio parere. Fabian Ruiz è giovane, completo. Non può giocare davanti alla difesa, ma penso possa giocare sia a centro-destra che sinistra. Verdi ha le stesse caratteristiche di Mertens, è molto bravo e può giocare sulla trequarti. Callejon è formidabile nella profondità, quindi mi danno la possibilità di variare l'atteggiamento tattico in alcune partite. Modulo? Possiamo farne vari, magari cambiando quando non abbiamo la palla".

JUVENTUS - "Intanto la Juve non è il potere, è una squadra molto forte che ha vinto gli ultimi campionati. Sarà un avversario difficilissimo, ma ci saranno anche l'Inter, per esempio. Il campionato italiano si è deciso nelle ultime partite e questo è sintomo di grande competitività. Non c'è solo la Juve. Noi dobbiamo fare la nostra strada, che ci deve portare il più lontano possibile. Siamo qui per vincere, non per pettinare le bambole. A nessuno piace arrivare secondi, non siamo qui per questo. L'ambizione e la motivazione sono grandi. Ho una squadra giovane, abbiamo un presidente giovane, per cui mi piace l'ambiente. Tra i motivi della scelta c'è anche questo, c'è la città e da avversario ho capito quanto per tutti possa essere stimolante e appassionante".

dai nostri inviati,

Mattia Di Gennaro, Armando Inneguale e Sabrina Uccello

FOTO SSCN