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Non è stato un addio qualunque quello di Carlo Ancelotti al Napoli. Il legame con la piazza il tecnico non l'aveva mai negato, anzi sempre osannato. Ieri ha parlato col presidente Aurelio De Laurentiis e la stima è realmente rimasta intatta. Il patron azzurro ha chiarito che onorerà il contratto fino a giugno 2020, a meno che l'allenatore trovi una nuova sistemazione: Arsenal ed Everton ci stanno già pensando. Poi Ancelotti ha telefonato a Gattuso e gli ha dato qualche suggerimento, evitando ogni parola che potesse metterli in difficoltà. Si è recato a Castel Volturno in solitaria ed ha raccolto le sue cose, prima di rientrare a casa. Un abbraccio speciale è stato scambiato con ogni membro dello staff e ogni impiegato del Napoli. Tutti commossi, tutti hanno pianto. Anche sir Carlo e in particolar modo suo figlio e vice-allenatore Davide con il vicepresidente Edo De Laurentiis.
La commozione e la tristezza ha coinvolto anche alcuni calciatori, i suoi "fedelissimi". Ha pianto Koulibaly così come Manolas, e insieme a loro Lozano, Meret, Llorente e Allan. "Facciamoci un applauso, ce lo meritiamo", ha detto negli spogliatoi dopo Napoli-Genk per lasciare un buon ricordo e animo positivo. Ancelotti resterà ancora una settimana in città prima di trascorrere altrove le vacanze di Natale. Poi attenderà una telefonata che significherà l'inizio di una nuova avventura professionale. Lo riferisce il Corriere dello Sport.
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