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ITALY: Juventus player Raffaele Ametrano before a training session on 1996 in Italy. (Photo by Juventus FC - Archive/Juventus FC via Getty Images)
Raffaele Ametrano è intervenuto ai microfoni di 1 station Radio per dire la sua riguardo le principali vicende di casa azzurra e circa la partita Napoli-Udinese. Di seguito le sue dichiarazioni.
Ecco quanto dichiarato da Ametrano ai microfoni di 1 Station Radio:
"Se oggi fossi un calciatore del Napoli, giocherei a centrocampo o da esterno. Ad oggi, gli azzurri, hanno un’ottima squadra con dei giocatori molto forti in quei ruoli, meglio lasciare loro in campo".
Su Napoli-Udinese
"I bianconeri sono strutturati per difendersi per poi ripartire, hanno ottime individualità, molto fisici e compatti nella propria tre quarti, ma di fronte troveranno un Napoli motivato a mille, che deve raggiungere a tutti i costi l’obiettivo Champions. L’Udinese, invece, avendo già raggiunto la salvezza, non verrà con il coltello fra i denti. Per tenere alta la concentrazione per queste ultime tre gare, sono sicuro che Rino starà massacrando i ragazzi giorno e notte".
Sulla stagione azzurra
"Il Napoli ha lasciato punti importanti contro squadre piccole, ma anche tutte le altre che stanno lottando per la Champions, hanno steccato con chi è in basso in classifica. La squadra di Gattuso è, ormai, tra le prime quattro e deve restarci. Il calendario è favorevole, e ha le qualità per vincere tutte e 3 le sfide che mancano. La stagione è stata segnata, in negativo, dai troppi infortuni".
Su De Laurentiis
"Dal mio punto di vista, il presidente è stato troppo frettoloso nel giudicare l’operato di Rino. Anche perché, ad oggi, sta portando gli azzurri in Champions e potrebbe rischiare di arrivare secondo in classifica. Con la rosa a disposizione, si sarebbe parlato di un altro campionato".
Sul progetto Napoli
"La gestione di ADL è stata sicuramente una gestione positiva. Ho vestito l’azzurro in una società pre fallimentare, con enormi difficoltà che non voglio nemmeno ricordare. Questo Napoli, invece, è una società diversa e con un percorso importante. Spagna? La loro scuola calcio, già alla mia epoca, era molto forte. Ricordo, uno su tutti: Raul. Sono cresciuti negli anni, dando una struttura importante ai settori giovanili, i quali sono completamente abbandonati in Italia. In Spagna partono dai bambini, e noi non riusciamo a farlo".
Su Insigne
"Per un napoletano, giocare nel Napoli, è sempre più complicato ma sta reggendo bene all’essere profeta in patria. Altrove ti affezioni alla maglia ed al pubblico, ma non hai quel sentimento della squadra della tua città e tutti quei sogni che avevi da bambino. Lorenzo è maturato molto, è stato determinante in tutte le gare, soprattutto nei momenti più difficili. Rinnovo? Al momento non se ne parla ancora, ma penso che alla fine resterà".
Sul difficile momento economico
"In questo periodo tutte le società stanno affrontando un momento complicato, anche l’Inter, vincitrice del campionato, sta avendo difficoltà a pagare gli stipendi ai calciatori. Per l’intera stagione il pubblico è stato assente e qualche sponsor si è tirato indietro, quindi, è anche normale. Ma Insigne è uno di quelli per i quali De Laurentiis dovrebbe fare un sacrificio pur di trattenerlo".
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