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Russell Grandinetti, vicepresidente di Amazon, ha rilasciato una bella intervista ai microfoni del Corriere dello Sport:
"I napoletani sono ovunque ma è così per molte squadre. Il 90% dei tifosi dei grandi club vive lontano".
Lei ha antenati calabresi e tifa per il Napoli, come ha fatto?
"Sono cresciuto a New York. Mio nonno era arrivato con la classica valigia di cartone. Ma la nonna era
napoletana, e, come dire, la cucina ha guidato la linea... Come molti italoamericani, seguivo la Serie
A la domenica in tv, quando trasmettevano la partita più importante. Il mio primo idolo, però, fu Giorgio Chinaglia, quando arrivò al Cosmos. Segnava sempre, pazzesco. Poi nell’82, l’Italia trionfò e tutti noi volevamo essere Paolo Rossi".
E poi?
"Poi è arrivato un certo “argentiniano”. E da allora ‘nnamorato so». Amore a prima vista con Maradona.
Gran parte degli immigrati arriva dal Mezzogiorno, così quando il Napoli vinse lo scudetto, fu il successo del Sud. Una cosa “mitica” (in italiano, ndr)".
Da Seattle come appare la squadra?
"Siamo passati dal gioco bello di Sarri a quello internazionale di Ancelotti. Serviva tempo, ma tutto è andato oltre le mie aspettative. Penso alle gare con Psg e Liverpool, ci è mancato solo il gol decisivo".
Domani c’è la Juventus.
"La vedrò con i soci del Napoli club, qui saranno le 11,30 di mattina. Non mancherà il caffè, e forse i cannelloni (ride). Per certi versi è una partita simbolica, perché la Juve in campionato è la più forte, ma vengono da una sconfitta in Europa e a Bologna non hanno fatto benissimo. Sarà interessante. Non dico il risultato per scaramanzia, ma ci spero. Sarebbe una bella spinta in vista dell’Europa League. Ricordo ancora Maradona a Stoccarda, la vittoria in Coppa Uefa. C’è un video in cui Diego palleggia, come fosse nel cortile della scuola, con le scarpe slacciate. Quell’immagine mi ricorda quanto sarebbe bello vincere in Europa. Siamo arrivati a un passo dalla finale, nel 2015. Se
non ci avessero rubato un gol…".
Napoli-Juve sarà anche la sfida tra due popoli e due brand.
"Hanno progetti ambiziosi e diversi. Quando abbiamo incontrato il Napoli ci siamo subito intesi su come far crescere la presenza del marchio nel mondo. Abbiamo percorso insieme una strada che nessun club aveva intrapreso. E i risultati si sono visti subito. Amazon francese aveva esaurito tutti i prodotti del Napoli in poche ore, come a Londra e in Usa. Tifosi ovunque. Si sono uniti Bayern Monaco, Betis Siviglia, Venezia, i club inglesi. È un mercato aperto, noi come Amazon abbiamo già le infrastrutture. La vendita online mondiale è una scelta naturale, se vuoi moltiplicare i ricavi".
Con il Napoli la collaborazione continuerà?
"Certo. Quello che è piaciuto è stata la disponibilità di tutti. Ancelotti si è prestato a girare questo video, diventato virale, in cui a Milano consegna, come fosse il fattorino di Amazon, le maglie ai clienti, che restano stupiti".
Lei lo ha conosciuto, che impressione le ha fatto?
"Carlo è un grande personaggio, trasmette classe e umiltà, ti trascina. Da tifoso lo sento, e penso anche la squadra".
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