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La sosta ormai è finita e si torna in campo: il Napoli di Carlo Ancelotti sfiderà, questa sera alle 20.30, l’Udinese di Velazquez. In campo ci sarà molto del calcio sudamericano rappresentato da due eccellenze: per i partenopei ci sarà il centrocampista brasiliano Allan, che ha vissuto anche alcuni anni in Friuli con la maglia dei bianconeri e di sicuro ha lasciato lì un pezzo del suo cuore, per i friulani, invece, ci sarà il centrocampista argentino Rodrigo De Paul, arrivato due anni fa ma già al centro del progetto della società e dell’allenatore.
DE PAUL – L’argentino è stata una vera e propria scommessa per il club dei Pozzo, vista la difficile esperienza con la maglia del Valencia, che hanno deciso di puntare su di lui solo qualche anno fa ed adesso è diventato una vera e propria pedina fondamentale grazie soprattutto alla sua versatilità che gli permette di giocare anche da esterno, da mezzala e, soprattutto, sulla trequarti. Una delle caratteristiche che lo identificano è la sua spiccata capacità di inserirsi dall’out sinistro, per servire i compagni del reparto avanzato, nonostante prediliga, invece, il piede destro. Sin dal primo momento in campo ha dimostrato una buona visione del gioco, un’ attitudine al dribbling ed una pregevole rapidità nel giro palla. E’ un calciatore che predilige la fase offensiva ma il fisico imponente ( è alto 1,80m) lo rende importante per il gioco anche nella fase difensiva dove riesce spesso a recuperare palloni e far ripartire l’azione. Il calciatore ha nel suo repertorio anche il tiro dalla distanza da migliorare, però, poiché con difficoltà riesce ad andare a segno.
ALLAN – Con Maurizio Sarri era imprescindibile e lo stesso sta accadendo al brasiliano con il tecnico Carlo Ancelotti che gli ha affidato ormai le chiavi del centrocampo che guida con la sua solita grinta e tenacia non solo psicologica ma anche fisica. Il brasiliano, come l’avversario, riesce a portare completo equilibrio allo schema del gioco del Napoli alternando una ottima fase difensiva, recupera numerosi pallone e fa ripartire il gioco, ad una fase offensiva migliorata negli anni e che lo porta spesso a servire i compagni che occupano il reparto avanzato. Tra le caratteristiche che lo descrivono meglio si può notare l’ottima visione di gioco, la grande tecnica ma soprattutto la spiccata corsa che gli permette di spaziare in tutte le zone del campo. Da ultima è innegabile a chiunque lo guardi giocare la sua “aggressività” in campo che lo rende un vero e proprio “mastino napoletano” e che lo fanno essere una vera e propria spina del fianco degli avversari: l’aggressività è, infatti, accompagnata da un asfissiante ed alto pressing. Il calciatore, infine, trova poco, invece, la via del gol e, in quelle poche occasioni, risulta essere poco efficace.
di Maria Ferriero
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