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Albertini: “La volontà dell’Italia ieri si è vista ma non è bastata. Non mi aspetto nulla”

Redazione

Demetrio Albertini è intervenuto ai microfoni di TMW Radio e ha affrontato il tema Italia

Demetrio Albertini, ex centrocampista, dirigente sportivo e sfidante di Carlo Tavecchio nel 2014 per la poltrona della FIGC, ha commentato la situazione della Nazionale ai microfoni di TMW Radio.

"E’ un grosso dispiacere. Ieri allo stadio e la prima cosa che mi veniva in mente era scendere in campo per dare una mano ai ragazzi. La volontà dell'Italia si è vista ma non è bastata”.

Sulla sfida a Tavecchio. “Prendo atto di quello che ha detto il presidente del CONI Malagò, ma io sono fuori. Domani capiremo qual è la sua scelta in merito al suo futuro”.

Sulla situazione “Ci vuole un progetto sportivo reale. Siamo l’unico paese ad avere tra leghe professionistiche che difficilmente collaborano tra di loro e due sono commissariate. Dobbiamo avere una visione più ampia.

Sulle dimissioni di Ventura. “Non mi aspetto nulla. Non sono io la persona che deve pensare a ciò. Per me era talmente forte il dispiacere ieri sera che tutto è passato in secondo piano. L’Italia assente dal Mondiale è qualcosa di incredibile, ma dobbiamo capire se è una cosa ordinaria o straordinaria. Ho visto le lacrime di Buffon e il dispiacere di De Rossi, un vero peccato”.

Sulla ricandidatura alla FIGC. “In questo momento non ci sto pensando”.

Sulla riforma del calcio “Il giudizio in questo momento è condizionato dal risultato, dall’amarezza e dalla delusione. Poi è chiaro che bisognerà fare delle valutazioni perché è dal 2010 che non superiamo i gironi”.

Sul sostituto di Ventura “E’ talmente difficile scegliere il ct che lo facciamo scegliere al Presidente. Ce ne sono diversi di allenatori che possono ricoprire questo ruolo".