Stadio Diego Armando Maradona

Lo stadio Diego Armando Maradona è la casa del Napoli dal 6 dicembre 1959, anche se i lavori iniziarono ben sette anni prima. L'amministrazione comunale scelse Fuorigrotta, un quartiere caratterizzato in quegli anni da un forte processo di urbanizzazione, come sede del nuovo impianto. La posa della prima pietra avvenne il 27 aprile 1952, con una cerimonia che vide la presenza del sindaco di Napoli Domenico Moscati e del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi. Il primo prospetto era basato sul concetto di uno stadio con un solo anello. Le successive modifiche portarono a un progetto basato su due anelli distinti, con l'inferiore posto al di sotto della sede stradale. Lo stadio fu consegnato al Comune il 2 dicembre 1959 e con i suoi 85.012 posti era il più capiente d'Italia.

La prima denominazione dello stadio Maradona e il primo incontro

L'impianto fu denominato stadio Partenopeo in fase progettuale e stadio dei Centomila durante l'edificazione, fu ribattezzato stadio del Sole al momento dell'inaugurazione, fino all'imposizione del toponimo stadio San Paolo nel 1963 per celebrare la tradizione secondo la quale Paolo di Tarso avrebbe raggiunto l'Italia attraccando nella zona dell'attuale Fuorigrotta. Il primo incontro ufficiale disputato nel nuovo stadio fu quello in Serie A fra il Napoli e la Juve, il 6 dicembre 1959, che terminò con il risultato di 2-1 in favore degli azzurri.

Il record di spettatori nel 1974

Lo stadio ospita regolarmente le gare del Napoli. In occasione del match di Serie A 1974/75, disputatasi il 15 dicembre 1974, gli spettatori furono 90.736 (53.311 abbonati più 37.425 biglietti venduti); la partita fu interrotta a pochi minuti dal termine per motivi di ordine pubblico, sul parziale di 2-6 per i bianconeri, con risultato sul campo poi omologato: si tratta verosimilmente dell'incontro di calcio con il maggior numero di spettatori nella storia della Serie A.

Gli interventi di restyling per Euro 1980 e il Mondiale 1990

In occasione del campionato d'Europa 1980 l'impianto fu ammodernato, al costo di un miliardo di lire, con il potenziamento dell'impianto di illuminazione, l'edificazione di un fabbricato a due piani in corrispondenza della tribuna numerata (oggi tribuna Posillipo) e l'installazione nell'intersezione dei settori Distinti e Curva A di un tabellone luminoso dotato di orologio. Nel 1985 il Napoli, complice l'aumento esponenziale della domanda di biglietti dovuta alla presenza in squadra di Maradona, tentò senza successo di ottenere l'autorizzazione amministrativa per realizzare un anello sopraelevato che avrebbe portato la capienza dello stadio a 100.000 spettatori. A fronte dell'approssimarsi dei Mondiali lo stadio fu interessato da una profonda ristrutturazione. I lavori iniziarono nel 1988 e si conclusero nel maggio 1990. Gli interventi compresero la costruzione della copertura e della nuova tribuna stampa, l'installazione di due ascensori di collegamento con la tribuna stampa, la realizzazione di una struttura sopraelevata rispetto alla tribuna denominata Dirigibile e destinata a ospitare telecronisti e regie televisive, la ristrutturazione dell'edificio adiacente alla tribuna, l'installazione dei seggiolini in tutti i settori dello stadio, l'ammodernamento della pista di atletica e dell'impianto di illuminazione, l'installazione di due display fissati alla balaustra in luogo del tabellone luminoso, il rifacimento degli ingressi, la costruzione di un parcheggio multipiano sotterraneo e l'adeguamento alle norme di sicurezza richieste dalla FIFA. Dopo i Mondiali fu realizzato il terzo anello, direttamente collegato alla struttura di sostegno della copertura, che portò la capienza dello stadio a 72.810 posti a sedere, l'installazione dei divisori di settore e la sistemazione delle scale di smistamento nelle curve.

I problemi strutturali dagli Anni 2000 e i successivi interventi di ristrutturazione

In quegli anni si procedette alla chiusura del terzo anello, in quanto le esultanze degli spettatori provocavano vibrazioni che, attraverso i piloni di sostegno della copertura, si diramavano nel terreno propagandosi ai fabbricati adiacenti. Con la chiusura del terzo anello la capienza omologata dello stadio fu ridotta a 60.240 posti a sedere. Nel luglio 2008, in seguito al ritorno del Napoli nelle competizioni europee, furono apportate ulteriori migliorie: l'inserimento di serpentine all'esterno dello stadio, nuove indicazioni in italiano e in inglese in corrispondenza delle entrate principali, l'ampliamento della sala stampa e lavori di manutenzione alla copertura. Il 6 dicembre 2009, in occasione del 50º anniversario dell'inaugurazione dell'impianto, il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, prima dell'inizio della gara interna contro il Bari consegnò una maglia azzurra con il numero "50" a tre protagonisti della sfida inaugurale contro la Juventus, ovvero Luis Vinicio, Elia Greco e Dolo Mistone.

Ulteriori interventi negli Anni 2010 e le Universiadi

Nel corso dell'estate 2010 il Napoli e il Comune procedettero a una prima opera di restyling che vide il rifacimento del manto erboso, del sistema di irrigazione, di drenaggio e di deflusso delle acque piovane e la riqualificazione di alcuni settori dello stadio. Nell'estate 2011 lo stadio fu ulteriormente adeguato alle norme richieste dalla UEFA per la partecipazione alle coppe europee attraverso la rimozione della rete di protezione del settore ospiti e l'ammodernamento di sala e tribuna stampa. Nel novembre 2012 il Napoli installò due schermi LED di 16 metri ognuno, in sostituzione dei due display non funzionanti. Nell'estate 2013, su richiesta della UEFA, si provvide al rifacimento dei servizi igienici e del manto erboso e al potenziamento dell'impianto d'illuminazione. Dopo l'assegnazione alla città di Napoli dell'organizzazione delle Universiadi, nell'estate del 2019 il San Paolo fu oggetto di un massiccio restyling in tutti i settori, con la sostituzione dei seggiolini, il rifacimento della pista di atletica, l'installazione di due maxischermi all'altezza della tribuna laterale e dei Distinti, oltreché l'ammodernamento degli spogliatoi, degli impianti audio e d'illuminazione. La maggiore distanza tra le sedute e la diversa grandezza dei seggiolini rispetto a quelli installati nel 1990, oltre agli spazi ricavati per l'installazione dei maxischermi, ridussero la capienza a 54.732 posti a sedere. Nel mese di luglio l'impianto ospitò le cerimonie di apertura e di chiusura della manifestazione, oltreché le gare di atletica leggera.

Il cambio di denominazione attuale a stadio Maradona e gli ultimi interventi di restyling

Il 26 novembre 2020, all'indomani della scomparsa di Diego Armando Maradona, il sindaco Luigi De Magistris annunciò di aver intrapreso l'iter per intitolare l'impianto all'ex capitano del Napoli. Otto giorni dopo, il 4 dicembre, sopraggiunse l'approvazione della Giunta comunale che deliberò il cambio di denominazione. Il giorno seguente il prefetto di Napoli diede seguito alla richiesta pervenuta dal Comune, autorizzando l'imposizione del nuovo nome stadio Diego Armando Maradona all'impianto. Nel mese di dicembre fu eseguito l'intervento di riposizionamento di 1.400 seggiolini nel settore Distinti, al fine di creare in maiuscolo la parola "Napoli".

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