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Benevento, Vigorito resta: “Un becero messaggio non cancella un percorso intenso”

Giovanni Montuori

Le parole del patron dei sanniti

Oreste Vigorito, presidente del Benevento, ha parlato in conferenza facendo dietrofront. Infatti, il patron aveva annunciato l'addio al club dopo alcuni insulti ricevuti dai "tifosi".

Benevento, Vigorito annuncia la sua permanenza

Le parole di Vigorito riportate da Tuttomercatoweb:

"In questo momento voglio socchiudere gli occhi e ricordare quello che ho visto in televisione qualche giorno fa. Sono orgoglioso dell'apprezzamento della gente, mi hanno reso un uomo felice perchè ho rivisto volti carichi di gioia. Come mi capita spesso quando guardo i nostri tifosi, vi assicuro che mi sono emozionato. E' stato un fulmine a ciel sereno, darei le dimissioni ogni giorno pur di vedere una reazione del genere. E' stato un anno apatico, sarebbe disonesto dire il contrario e dimenticare quale sia stato il motivo principale del mio passo indietro. Il disinteresse della gente mi preoccupava, non vedevo più i bambini allo stadio e mi rendevo conto che la maggior parte dei tifosi preferiva la poltrona agli spalti. Non è un discorso economico, sia chiaro, ma di stimoli e motivazioni. Poi c'è qualcuno che, in virtù di non so quale diritto d'opinione, non solo esprime dissenso ma emette anche sentenza chiedendomi di andare via. Ognuno può dire la propria, ci mancherebbe, ma la caccia alle streghe non mi piace. Il pallone è un mezzo per arrivare al cuore di un popolo che, grazie al calcio, per un paio d'ore dimentica i problemi della quotidianità. Non volevo che indifferenza, stanchezza e malumori potessero rovinare il mio approccio a questo sport meraviglioso. Un becero messaggio non cancella gioie e dolori di un percorso intenso, fatto di sudore e sacrificio".

Sulla prossima stagione

"La prossima serie B sarà difficilissima. Sono retrocesse squadre di altissimo livello come Genoa, Cagliari e Venezia. Affronteremo il Parma, una potenziale corazzata. Dalla C arriverà il Bari, forse il Palermo. Presidenti come me, che lavorano da soli e ci mettono soldi e passione, sono merce rara. Mi sento un cacciatore con un fucile che spara a distanza di 100 metri mentre gli uccelli sono a 101".