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serie a
ITALY: Juventus coach Dino Zoff during a friendly match on 1988 in Italy. (Photo by Juventus FC - Archive/Juventus FC via Getty Images)
Dino Zoff, ex allenatore della Nazionale e bandiera di Napoli e Juventus, è intervenuto ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione in onda su 1 Station Radio, per parlare dell'Italia, ma anche della rottura alla Fiorentina tra Commisso e Gattuso. Di seguito le sue parole.
“La Nazionale fa davvero bene già da un paio d’anni, quindi non mi stupisce il cammino che sta facendo in questo Europeo. Sicuramente può arrivare tra le prime 4. La forza di questa squadra è il gruppo, è ben messa in tutti i reparti. Il fatto di fare tanti gol e di non subirne lascia capire quanto sia solida. Il merito di Mancini è stato quello di amalgamare questo gruppo, lo si nota anche durante le sostituzioni, dove i compagni sono felici di far posto a gli altri. Non è indispensabile avere un gruppo coeso di amici, io personalmente ho vinto anche con squadre dove non c’era un bel rapporto tra compagni. Inutile fare nomi: il quid in più di questa Nazionale è il gruppo.
Chi mi ha impressionato? Al momento nessuna, ma è ancora molto presto. L’Italia se la può giocare con tutte. La Francia? Non mi ha convinto del tutto, contro la Germania ha sofferto tanto ed è riuscita a portare a casa i 3 punti grazie ad un’autorete.
Donnarumma? Ognuno fa i propri affari, si vede che per lui era arrivato il momento di lasciare il Milan per andare al PSG, dove sicuramente guadagnerà di più. Comunque giocava già in un grande club che, quest’anno,giocherà anche la Champions. La differenza l’ha fatta sicuramente lo stipendio, ma è sbagliato dire che il calcio moderno sia comandato dal danaro: è sempre stato così.
Comisso-Gattuso? Non conosco come sono andate le cose, ma sembra strano che quest’avventura sia finita così velocemente. Sicuramente era un matrimonio difficile già in partenza, visto che Rino si è quasi sempre dimesso dai suoi club, e Commisso ha fatto tre esoneri in un anno. Due caratteri particolari, era prevedibile che non sarebbe durata tanto.
Spalletti? È un uomo di esperienza che ha allenato già in piazze particolarmente calde e difficili come Napoli: pertanto penso possa fare davvero bene all’ombra del Vesuvio”.
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