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serie a
(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Zdenek Zeman, allenatore del Foggia, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Fanpage, soffermandosi anche sul doping nello sport, oltre che del calcio.
“Io li ho avuti 10-12 anni fa ma ho lavorato anche con Florenzi e Barella, che non ho mai fatto giocare ma in allenamento si vedeva che aveva del talento. Sono contento che gente con talento arrivi a fare grande calcio. Magari c’era qualcun altro che non è riuscito ad arrivare, ma in alcuni casi non per colpe sue”.
I suoi contrasti con la Juventus, e alcuni suoi dirigenti, sono noti e molti attribuiscono a lei un risentimento verso il club perché non è mai stato preso in considerazione per la panchina bianconera non riuscendo a ripercorrere le orme di suo zio Čestmír Vycpálek: c’è un fondo di verità oppure è falso?
“Non è vero. È vero che tutti gli allenatori hanno ambizione di arrivare alla Juventus, ma dipende in che contesto ci si inquadra. Io avevo possibilità di parlare della Juventus più ai tempi di Boniperti che in altre occasioni”.
“Io ho parlato prima di abuso di farmaci. C’era gente che prendeva 20 pillole al giorno, non penso che chi fa sport ne abbia bisogno. Poi è venuto fuori che c’era doping vero. È stato tutto prescritto, come spesso accade qui, e si è chiusa la storia. In generale, le statistiche dicono che l’Italia è il paese più dopato del mondo in percentuale. C’è qualcosa che non va e non si riesce a risolvere. Parlo di sport in generale, non soltanto di calcio“.
“Non mi piace. Io penso che campionato nazionale ha il suo interesse e faccia da richiamo a tanta gente che lo segue. Se si levano 4-5 squadre, non ha più molto senso“.
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