Favorevole sia al VAR a chiamata, ammettendo come «mi piacerebbe che un capitano o un allenatore potesse alzare il braccio per chiedere una on field review», sia alla trasparenza con la commercializzare degli audio tra arbitro e VAR «per sapere il percorso decisionale che ha portato a una decisione», Zappi, si impegnerà contro gli episodi di violenza con una «risposta dura e fortemente repressiva», in linea con l’idea di Gabriele Gravina.
Il presidente della FIGC subito prima delle elezioni aveva reso nota la volontà di «ulteriori interventi di sistema per disincentivare questi comportamenti beceri. Saremo ancora più incisivi, mi farò interprete di una riflessione che coinvolga tutte le componenti per scoraggiare questi atti criminali», le sue parole.
Sull’autonomia, il nuovo presidente AIA ha ammesso che consentirà di «avere dotazioni finanziarie da impiegare con la nostra capacità di darci organizzazione gestionale da noi». Insieme a Zappi, poi, eletti anche il vicepresidente Vicario dell’AIA, Francesco Massini, il Vicepresidente Michele Affinito e il comitato nazionale composto da Marinella Caissutti, Valentina Finzi, Valentina Garoffolo, Emanuele Marchesi, Pierpaolo Perrone e Marcello Terzo.
Rimane da definire il ruolo di direttore tecnico, colui che deciderà quali saranno i designatori degli organici, e che potrebbe non essere Daniele Orsato, ritirato a fine stagione scorsa perché, come sottolinea Zappi, «è a disposizione dell’AIA, avrebbe i requisiti ma non sono mai stato favorevole ai calciatori che uscendo dal terreno di gioco diventano subito allenatori».
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