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MILAN, ITALY - AUGUST 17: Paolo Vanoli, Head Coach of Torino, gestures during the Serie A match between AC Milan and Torino at Stadio Giuseppe Meazza on August 17, 2024 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Intervenuto ai microfoni della stampa alla vigilia di Torino-Lazio, il tecnico dei granata Andrea Vanoli ha parlato del suo presidente Urbano Cairo, e non solo. Di seguito, dunque, le sue parole.
"Se sento il mio presidente? Assolutamente, il venire allo stadio non mi compete...L'ho detto ai giocatori, devono essere orgoglioso perché abbiamo dato qualcosa ai nostri tifosi, che sono la parte più importante. Ma il percorso è lungo, troveremo difficoltà e le dovremo superare insieme a questi magnifici tifosi. La classifica? Non la guardo...La faccio guardare ai miei tifosi. La parte più bella è ciò che stiamo dando: siamo umili, la strada è lunga e dopo la Lazio avremo l'Inter per vedere a che livello siamo. Sono felice quando i tifosi sono felici, io devo guardare avanti perché il campionato non finisce domani. Inserimento di Borna Sosa nella difesa a tre? Questo è il calcio moderno, tutti devono fare determinati ruoli. Mi serviva un giocatore mancino perché fa giocate più veloci, il destro tende a rientrare e a chiudere il campo. E poi l'evoluzione del sistema a cinque passa attraverso i braccetti: se hanno qualità da terzini, sanno creare superiorità in fase offensiva. Il mio intento contro l'Empoli era guadagnare un braccetto che potesse inserirsi. E' facile dirlo, ma bisogna lavorare. Sosa, nell'eventualità, può fare anche quello e chissà in prospettiva futura. In difesa abbiamo un reparto su cui dobbiamo lavorare".
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