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AIA, Trentalange: “Disponibili a essere un laboratorio permanente. Rincorriamo sempre il calcio, mi accontenterei di raggiungerlo”

Var  (Photo via Getty Images)

Alfredo Trentalange, neoeletto presidente dell’Associazione italiana arbitri, ai microfoni de Il Corriere della Sera, ha parlato delle principali vicende del mondo dei fischietti. Tra i tanti temi toccati dall’ex direttore di gara...

Giuseppe Canetti

Alfredo Trentalange, neoeletto presidente dell'Associazione italiana arbitri, ai microfoni de Il Corriere della Sera, ha parlato delle principali vicende del mondo dei fischietti. Tra i tanti temi toccati dall'ex direttore di gara anche quello del VAR a chiamata. Di seguito le sue dichiarazioni.

Trentalange: "VAR a chiamata? Nulla è da escludere"

 VAR (Serie A)

Ecco le dichiarazioni di Trentalange ai microfoni de Il Corriere della Sera.

Sul VAR a chiamata

"Non si conosce ciò che non si sperimenta, però non decide l'Aia ma l'Ifab. Siamo disponibili a essere un laboratorio permanente. Rincorriamo sempre il calcio, che andrebbe anticipato... mi accontenterei di raggiungerlo".

Sul mondo arbitrale italiano

"Abbiamo perso seimila arbitri in sei anni. Sono necessarie condivisione, trasparenza, progettualità e innovazione. Ci saranno tavoli tematici dove le piccole sezioni si confronteranno con le grandi. Ma dovremo rendere disponibili voti e relazioni tecniche. Inoltre, bisognerà implementare la formazione, prima per i formatori".

Sulla formazione dei giovani arbitri

"Perché scegliere a 14-15 anni se arbitrare o giocare? Un arbitro imparerebbe tanto in uno spogliatoio, un giocatore scoprirebbe un mondo con le squadre arbitrali. E il diverso non farebbe più paura. Qualcuno pensa si cominci per un delirio di onnipotenza... Non è così. Grazie all'arbitro la legge è uguale per tutti. Il prepotente non ha bisogno di regole. L'arbitro è un ragazzo, poi un uomo, che coglie il rapporto tra giustizia e pace".