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serie a
(Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)
Francesco Totti, ex calciatore della Roma e della Nazionale italiana di calcio, è stato intervistato dal Corriere della Sera. Qui di seguito alcune delle sue interessanti dichiarazioni, con un focus particolare al suo addio da giocatore ai colori giallorossi.
Sul suo addio al calcio
Sapevo che prima o poi avrei dovuto smettere. Bisogna essere realisti. A quaranta anni è pure difficile arrivare e continuare a giocare al livello giusto. Ciò che penso però è che nel mio caso sono stato costretto. Neanche costretto, peggio: come se avessero voluto mettere un punto, tirare una riga e cancellare. Senza parlarmene, senza rendermi partecipe. Una soluzione si poteva trovare, insieme. Avrei voluto smettere in un altro momento. Avrei voluto essere io a prendere la decisione, perché quando arrivi a quell’età è anche giusto smettere. Però in quel momento stavo bene fisicamente, stavo bene di testa, non pretendevo niente perché io non ho mai preteso niente da nessuno, non volevo giocare a tutti i costi.
Sulla Roma
Quanto mi dispiace non essere più dentro la Roma? Tantissimo. Tantissimo perché per me era non dico la seconda casa ma quasi la prima. Sono cresciuto là e morirò lì dentro. Per me era impensabile un giorno cambiare strada e andare via da Trigoria. Ma stavo con le spalle al muro. Per ora non c'è stato nessun contatto tra me e la Roma per un ritorno, ora sto facendo un altro lavoro e voglio portarlo a termine. Ma nella vita mai dire mai.
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