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Juve, Cobolli Gigli: “Superlega? Mi fu proposta, ma i miei avvocati mi dissero che era irrealizzabile. E su Agnelli…”

Giuseppe Canetti

Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus, è intervenuto ai microfoni di 1 Station Radio per parlare della querelle tra Ceferin e Agnelli e per commentare il fallimento della Superlega. Di seguito le sue parole. RESTA AGGIORNATO SUL...

Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus, è intervenuto ai microfoni di 1 Station Radio per parlare della querelle tra Ceferin e Agnelli e per commentare il fallimento della Superlega. Di seguito le sue parole.

"Mi aspetto una risposta di Agnelli riguardo le accuse di Cefarin"

Ecco quanto dichiarato da Cobolli Gigli ai microfoni di 1 Station Radio.

Sulla SuperLega

"Francamente mi sembra che sia stato un progetto gestito con superficialità. Cercare nuovi introiti è giusto, ma va fatto tramite gli organi preposti, ovvero Uefa e Fifa. In questo caso, con il benestare dei governi calcistici, può essere lecito organizzare qualcosa del genere. È capitato anche a me, quando ero presidente della Juventus, di parlare di SuperLega, ma già all’epoca i nostri legali evidenziarono che non era possibile realizzare un progetto del genere senza l’autorizzazione degli organi di governo. Per avere il consenso, bisognava tener conto dell’interesse comune, e non di pochi club. Questo progetto esiste da tantissimi anni, ma tra l’idea e l’attuazione c’è una gran differenza. Evidentemente, il presidente della Juventus si è rivolto ad uno studio legale diverso da quello a cui ci rivolgemmo noi".

Su Cefarin vs Agnelli

"Cefarin ha dichiarato che Andrea Agnelli è un bugiardo, ma io sono convinto che non abbia agito nell’ombra, dunque mi aspetto delle spiegazioni alle accuse del presidente della Uefa. Proprio la Uefa, dal canto suo, stava già lavorando ad un progetto di allargamento della Champions, per aumentare i ricavi delle squadre ed aiutarle a superare la crisi economica generata dal Covid".

Sulla crisi economica del mondo del calcio

"È evidente che ci sia bisogno di liquidità nel calcio, ma non è normale che dodici fra i più grandi club europei si siano appartati in un progetto che avrebbe portato beneficio solo a loro. Va anche detto che bisognerebbe ragionare in funzione di ridurre i costi, e non solo di aumentare l’indotto. Faccio una battuta: i costi sono come la mamma, ovvero certi, ma i ricavi sono come il papà, dunque non sempre certi."

"In Italia ci sono esempi di gestioni virtuose: Atalanta, Napoli e Lazio. Stessa cosa si può dire in Europa con il Bayern Monaco. Se fossi stato ancora il presidente della Juventus, avrei appoggiato il progetto della Uefa sulla riforma della Champions, ma non la SuperLega. "

Sulle eventuali dimissioni di Agnelli

"Prima di dare eventuali dimissioni, dovrà difendersi dalle accuse mosse dalla Uefa. E, solo dopo aver chiarito, sarei ben felice se dovesse restare ancora il presidente della Juventus”.