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“Non vogliamo il calcio”, Spadafora mette like. Alvino: “La sua è una battaglia ideologica”

Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport

L’ennesima bufera si abbatte sul Ministro per lo Sport Spadafora, questa volta a causa di un like cliccato e poi rimosso. Il Ministro aveva espresso gradimento verso il commento di un utente che sui social commentava il suo intervento al...

Luca D'Isanto

L'ennesima bufera si abbatte sul Ministro per lo Sport Spadafora, questa volta a causa di un like cliccato e poi rimosso. Il Ministro aveva espresso gradimento verso il commento di un utente che sui social commentava il suo intervento al TG1. Questo tifoso ha scritto: "I tifosi non vogliono che il campionato riprenda! I tifosi sono consapevoli delle enormi risorse sprecate per un mese e mezzo di campionato quando i comuni cittadini faticano ad ottenere un tampone! Ministro metta fine a questa scellerata e dispendiosissima farsa! Grazie".

Spadafora mette like, poi decide di annullare tutto. Troppo tardi, la notizia rimbalza e fa rumore. Il Ministro è avverso alla Serie A, si dice. Il campionato rischia di non riprendere più.

Alvino 'denuncia' il like di Spadafora

 Spadafora

Il giornalista di Tv Luna Carlo Alvino scrive su Twitter:

“Non vogliamo il calcio” ed il ministro dello sport mette il suo like per poi rimuoverlo. È sempre più evidente la sua battaglia ideologica e la rincorsa ad un consenso figlio di qualche sondaggio del momento.

Il Ministro in Senato

Ecco un estratto dall'informativa in Senato di Spadafora: “Giornalisti e presidenti di Serie A hanno cambiato spesso idea. Noi, però, non ci siamo fatti condizionare dalle pressioni. Il calcio, quale sport di contatto, non consente di mantenere distanze. Inoltre dà vita ad assembramenti, per questo motivo nasce la necessità dell’autoisolamento. La sottovalutazione del problema ha portato alla quarantena di diversi club di Serie A e per questo vorremmo evitare di ritrovarci in questa situazione. Siamo consapevoli che terminare il campionato nasce da indiscutibili ragioni economiche”.