Ai microfoni del "Giornale di Sicilia" l'ex portiere Stefano Sorrentino è intervenuto ricordando la parentesi trascorsa al Palermo tra il 2013 e il 2016, in cui ha conosciuto anche Gattuso. Arrivato dal Chievo l'estremo difensore giunse in una situazione per niente agevole ma prese parte poi alla rinascita dei rosanero.
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Sorrentino racconta Gattuso al Palermo: “Rino mi convinse a restare, facemmo un patto”
Ai microfoni del “Giornale di Sicilia” l’ex portiere Stefano Sorrentino è intervenuto ricordando la parentesi trascorsa al Palermo tra il 2013 e il 2016, in cui ha conosciuto anche Gattuso. Arrivato dal Chievo l’estremo...
Sorrentino: "Gattuso mi convinse a restare a Palermo”
Stefano Sorrentino e il Palermo. Una storia d'amore profonda tra i rosanero e l'ex portiere oggi ha ricordato ai microfoni del “Giornale di Sicilia” per la rubrica “Cuori rosanero”. Sorrentino ha ripercorso le tre emozionanti trascorsi tra il 2013 e il 2016 con allenatori diversi, tra cui Rino Gattuso. Queste le sue dichiarazioni, a partire dal primo difficile anno culminato con la retrocessione:
"Volli fortemente il Palermo, come attratto da una forza di gravità. Anche se sapevo che salvarsi sarebbe stato difficile. La squadra era forte ma costruita male. Dybala era un bambino, Miccoli e Ilicic ebbero infortuni. A gennaio si cambiò in maniera eccessiva, c’erano troppi stranieri e andammo in B. A fine anno avevo offerte in Serie A ma volli restare, per un debito con i tifosi e per un patto con Gattuso".
Un legame fortissimo con la piazza siciliana
"Per il Palermo ho pianto. È accaduto dopo dopo la partita col Verona, quella della salvezza all’ultima giornata di campionato, perché sapevo già che non sarei rimasto. Camminavo attorno al campo con la gente che applaudiva, non sarei voluto più uscire. Ma non volevo neppure fare la chioccia a Posavec, come mi aveva proposto Zamparini. Volevo essere ancora protagonista e ci sono riuscito giocando altri tre anni in A col Chievo. E ha pianto mia moglie quando siamo partiti. Non dimenticherò mai quando sono tornato da avversario col Chievo. Sentire tutto lo stadio che cantava il mio nome mi ha quasi imbarazzato, avevo i brividi".
Il rapporto con Ballardini
“Io non esonerai Ballardini. Abbiamo avuto uno scontro ma poi ci chiarimmo. In quella stagione Zamparini e Ballardini erano convinti che parte della squadra, tra cui io, giocasse per fare tornare in panchina Iachini che era stato esonerato. Facevamo gruppo grazie anche al lavoro di persone importanti che ci sostenevano, penso a Felicori, Cracolici, Baccin, Siragusa, Francavilla. Pasquale Castellana. C’erano problemi ma non avrei mai immaginato il fallimento”
Infine il ritorno al Chievo
“Ero arrivato a gennaio contro il volere di Corini che allenava il Chievo”
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