- SSC Napoli 2024/25
- Rosa Napoli Hall of Fame
- Champions League
- Coppa Italia
- Europa League
- Calciomercato Napoli
- Ultimissime Calcio Napoli
- Rassegna
- Video/Foto
serie a
MILAN, ITALY - DECEMBER 20: A general view during the Serie A match between FC Internazionale and Spezia Calcio at Stadio Giuseppe Meazza on December 20, 2020 in Milan, Italy. (Photo by Claudio Villa - Inter/Inter via Getty Images)
Non c'è squadra di Serie A che non conti calciatori attualmente positivi al Covid. Non c'è niente da fare, è un'autentica "mattanza" (se leggiamo i numeri del nostro calcio) e bisogna prendere subito le misure per evitare che la situazione precipiti del tutto. Certo, è vero che con l'ausilio dei vaccini la patologia oggi sembra molto meno aggressiva rispetto a quella che ha falcidiato milioni di persone nel 2020. Dice bene Sarri: "Ci spieghino l'attuale pericolosità del Covid", un ragionamento che non fa una piega.
In ogni caso questo virus resta un problema che sembra insormontabile (e non solo per il mondo del calcio, com'è ovvio che sia). Alla luce delle ultime cronache - stando almeno al dato dei contagi - la situazione è destinata a peggiorare. E dunque qual è il senso di rimpastare le rose per arruolare all'occorrenza persino i primavera? Qual è la decenza di questo comportamento? Il tutto nel solo nome del "dio profitto" (sfruttando il fatto che il tifoso comunque seguirà la propria squadra del cuore a prescindere da chi scenderà in campo). Bisogna fermarsi quel tanto che basta - anche due o tre settimane - per "calmierare" i focolai che si sono inevitabilmente creati nei club di Serie A. Inutile ignorare la realtà: il calcio è uno sport di contatto ed è naturale che i giocatori condividendo campo e spogliatoi sono tutti soggetti al facile contagio.
Luca Cerchione
© RIPRODUZIONE RISERVATA